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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LA COSTRUZIONE DEI SAPERI
saria al trattamento didattico
degli obiettivi previsti: si tratta
invece di riconoscere e valoriz-
zare ciò che l’allievo sa e sa fare
rispetto a quanto proposto. Lo
scopo non è quello di verificare
abilità generali nelle risposte
uniformi: la verifica è foriera di
ansia e non di motivazione; né
quello di stigmatizzare l’esisten-
te: vanno esplorate le zone e gli
ambiti prossimali dell’appren-
dimento; va favorita la presa di
coscienza da parte di ciascuno
di ciò che sa e che sta appren-
dendo con gli altri, promuoven-
do, oltre al riconoscimento,
anche un primo arricchimento e
un primo ordinamento delle
preconoscenze condivise.
Anche se “naturali”, carichi di
errori e di luoghi comuni, questi
saperi presentano il valore e la
dignità della conoscenza perso-
nale, da riconfigurare con i
saperi scientifici. Sono diversi
da allievo ad allievo sia a causa
delle personali esperienze
maturate, sia per le diverse
modalità di elaborazione con-
nesse allo stile cognitivo o alle
intelligenze da ciascuno privile-
giate. L’attivazione dei saperi
naturali costituisce l’occasione
di un primo momento di rileva-
zione dei modi personali di
apprendere e delle forme di
intelligenza di ogni allievo.
Queste informazioni possono
essere utilizzate per la predispo-
sizione delle altre fasi di lavoro.
Nei compiti esperti si pone, per-
ciò, fin dall’inizio l’attenzione
sugli
stili individuali di apprendi-
mento
degli studenti e su di essi
si modula l’attività didattica. Il
benessere epistemologico deve
innestarsi sul valore cognitivo
dell’allievo.
I saperi naturali sono frutto di
lenti processi di elaborazione
che nel loro farsi hanno abbrac-
ciato e respinto ipotesi e teorie
diverse. Partire dai saperi degli
allievi favorisce un apprendi-
mento più significativo perché
radicato nell’esperienza cogniti-
va e affettiva dei soggetti e per-
ché esito di un processo di ela-
borazione personale che il con-
fronto tra gli allievi sollecita,
sostiene, mette alla prova. La
consapevolezza dei propri sape-
ri produce motivazione ad
apprendere, soddisfa i bisogni
di realizzazione personale e di
autostima, tutti elementi fonda-
mentali per un buon apprendi-
mento.
La fase didattica dei saperi
naturali è finalizzata a creare un
ambiente di apprendimento che
favorisca la presa di coscienza
dei propri saperi e il confronto
con quello degli altri attraverso
l’interazione all’interno del grup-
po, nel quale l’insegnante assu-
me il ruolo di animatore regista.
Che cosa osservare e rilevare
durante l’attività di condivi-
sione:
•
Interesse e coinvolgimento
•
Elasticità e fissazioni
•
Termini, argomenti e contesti
usati dagli allievi
•
Modalità di rievocazione
Che cosa rilevare alla fine del-
l’attività di condivisione:
•
Spessore concettuale della
mappa cognitiva
•
Livelli di condivisione delle
conoscenze di base
La seconda azione del benessere
epistemologico: la novità,
la dissonanza, la ristrutturazione
In questa fase, definita di
map-
ping
, l’insegnante promuove la
rielaborazione da parte dell’al-
lievo della propria mappa co-
gnitiva, già modificatasi nel
confronto con il gruppo; presen-
ta le nuove informazioni, incu-
riosisce con la novità, che può
essere rappresentata da conte-
nuti, procedure, istruzioni, op-
pure schemi di ragionamento,
argomentazioni; sollecita gli
allievi a porre in relazione, a
confrontare la novità con i sape-
ri “naturali” individuali e con la
mappa del sapere elaborato dal
gruppo nella fase precedente e li
aiuta a prefigurarsi i passi suc-
cessivi, ad anticipare i possibili
sviluppi, a prevedere le conse-
guenze applicative del sapere
appreso. Questa fase non può
tradursi in sole lezioni di tipo
espositivo; il compito fonda-
mentale dell’insegnante non è
quello di trasmettere le novità
informative, ma di utilizzarle
per sollecitare il
conflitto cogniti-
vo
tra ciò che l’allievo già cono-
sce e ciò che può imparare.
L’allievo sarà, pertanto, conti-
nuamente stimolato a ristruttu-
rare la mappa dei propri saperi,
confrontandoli, per analogie o
per contrasti, con i nuovi orga-
nizzatori.
L’aspetto saliente dei modelli di
lavoro, che riguarda particolar-
mente questa fase è la qualità
dei contenuti, epistemologica-
mente qualificati, tratti da
modelli applicativi che storica-
mente hanno contribuito all’e-