QUADERNI_RIVISTA_27 - page 67

Spazio aperto
nano come uno psicopatico. Inte-
ressa solo il denaro. Una persona a
cui interessa solo il denaro può agi-
re in una forma che va contro l’inte-
resse di molte altre persone. Ciò è
criminale, per cui questa persona
viene chiamata psicopatica. Ma
un’azienda funziona proprio così,
per essa è perfettamente legittimo
curarsi esclusivamente del proprio
denaro. Per il denaro è dunque di-
sposta anche a distruggere la natu-
ra, a distruggere culture e persone.
Per tale motivo al mercato non con-
viene l’interferenza di nessuna auto-
rità religiosa.
Nell’educazione e nel mondo occi-
dentale il conflitto si propone soprat-
tutto tra monoculturalismo e multicul-
turalismo in quanto è esclusa a priori
la possibilità di trasmettere valori
transculturali. Manca la capacità di
riconoscere l’esistenza di una eredità
comune. Soprattutto nel campo reli-
gioso. In effetti, se si parla di arte non
c’è dubbio che bisogna insegnare la
storia dell’arte dell’umanità intera.
Non ha senso essere nazionalista e
per esempio mostrare esclusivamen-
te l’arte europea e non mostrare l’ar-
te asiatica. Per la religione dovrebbe
essere lo stesso. Ci sono persone, pro-
feti, geni nel campo religioso, che
hanno esperienze mistiche. Ciò di cui
abbiamo bisogno è un insegnamen-
to religioso che presenti l’essenza de-
gli insegnamenti spirituali del mondo
intero; in cui si sottolinei l’esperienza
universale comune che questi simbo-
lizzano, interpretano e coltivano in
modi diversi. Sarebbe come creare
un senso comune in cui educare si-
gnifica dare una cultura nella quale
tutti i bambini sanno chi è stato non
solo Gesù ma anche Buddha, Mao-
metto, Lao Tze. Com’è possibile ri-
muovere dall’educazione, dalla co-
noscenza questi grandi ispirati che
hanno creato culture? Come è pos-
sibile che l’educazione serva così
tanto il nazionalismo e il parrocchiali-
smo, che non danno un’educazione
interculturale nell’ambito della spiri-
tualità? Anche se l’educazione do-
vesse limitarsi a trasmettere esclusiva-
mente informazioni, queste dovreb-
bero essere date. Come si propone
una poesia di un buon poeta o un li-
bro di lettura, sarebbe normale leg-
gere una pagina del Tao te Ching o
dei grandi libri ispirati. Manca in so-
stanza un’educazione che non im-
ponga una supremazia culturale del-
l’occidente o di una religione data.
Lo stile campanilistico è troppo vec-
chio, obsoleto per la società attuale.
Abbiamo visto per troppo tempo gli
eccessi del fanatismo. Non è più il
tempo. Un Vescovo della California
dice: “La nostra non è una situazione
storica in cui ci si può permettere di
insegnare una sola cultura. Abbiamo
un’eredità comune e la storia richie-
de una cultura più completa per agi-
re in forma più sana. Il minimo che
possiamo permetterci è di diventare
eredi del patrimonio culturale com-
pleto dell’umanità”.
IL TUO ULTIMO LIBRO, CHE PRESTO
SARÀ TRADOTTO INTEGRALMENTE
IN LINGUA ITALIANA, SI INTITOLA
“CAMBIARE L’EDUCAZIONE PER
CAMBIARE IL MONDO”.
IN CHE MODO L’EDUCAZIONE PUÒ
REALIZZARE UNA COSÌ PROFONDA
TRASFORMAZIONE?
Il mondo in cui viviamo è così terribi-
le perché abbiamo un’educazione
terribile. L’educazione è molto im-
portante e responsabile di ciò che
avviene. Quella attuale è una “ma-
leducazione” cattiva e perversa. Il
risultato è questo mondo perverso.
Stiamo vivendo una crisi nell’uma-
nità. L’umanità o cambia o non so-
pravvive. Non abbiamo un’econo-
mia sostenibile, stiamo divorando
l’ambiente. Per fare diversamente
ci vuole una generazione con una
coscienza diversa. Non si possono ri-
solvere i problemi solo esteriormente
così come potrebbero fare un inge-
gnere o un economista. Il cambia-
mento deve iniziare dall’interno.
Come dice la frase biblica “Curati
del Regno di Dio ed il resto viene da
solo”. Questo significa aver cura del
mondo interiore, della coscienza,
della mente. L’elemento principale
è avere dei discendenti con mag-
giore saggezza e con più amore.
Solo loro potranno trovare una for-
ma migliore di vita e migliori istituzio-
ni. Questo perché la mente che ha
creato i problemi non è in grado di
risolvere tali problemi.
SI PUÒ DIRE CHE
NELLA NOSTRA EPOCA CI SONO
MOLTI INSEGNANTI, PROFESSORI,
MA MANCANO I MAESTRI?
Si, in effetti gli insegnanti devono im-
parare da persone che non appar-
tengono al mondo dell’educazione.
Io credo che ci sono tre sfere della
conoscenza che si sono troppo scis-
se nella civiltà:
- La sfera della terapia o guarigio-
ne.
- La sfera dello sviluppo o educa-
zione.
- La sfera religiosa o dello sviluppo
superiore o maturazione spiritua-
le.
L’educazione si è separata sia dal-
l’elemento terapeutico che da
quello religioso. Questo è compren-
sibile in quanto ha rappresentato
da un lato una buona difesa nei ri-
guardi dell’eccessivo autoritarismo
della Chiesa e dall’altro una reazio-
ne all’invadenza prematura della
psicoanalisi. Nel primo caso si è finiti
con il “gettare il bambino con l’ac-
qua sporca” nel senso di aver estro-
messo, con l’invadenza ecclesiale,
anche l’aspetto spirituale nel suo in-
sieme, identificandolo con le anti-
che lezioni di religione. Nel secondo
caso, la dimensione analitico-tera-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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