Informa
Nell’ambito del processo attuativo
della legge Biagi è stato istituito il
“Libretto formativo del cittadino”,
che raccoglie informazioni, dati
ed attestazioni riguardanti le espe-
rienze di tipo educativo, formativo
e lavorativo, effettuate anche in
ambito sociale, ricreativo o fami-
liare da ogni individuo. La previsio-
ne della realizzazione di un “libret-
to formativo” era già contenuta in
vari provvedimenti normativi na-
zionali a partire dall’Accordo Sta-
to-Regioni del 18 febbraio 2000
che, nell’allegato B, individuava in
tale dispositivo lo strumento per
“documentare il curriculum forma-
tivo e le competenze acquisite”
dalle persone.
Il DM 174/2001 ribadiva, invece,
che nel libretto formativo dovesse-
ro essere riportate le certificazioni
delle competenze effettuate: a) al
termine di un percorso di formazio-
ne professionale di norma finaliz-
zato all’acquisizione di una qualifi-
ca; b) in esito a percorsi di forma-
zione parziale ovvero in caso di
abbandono precoce del percorso
formativo o in percorsi che non
conducono all’acquisizione di
qualifica; c) a seguito di esperien-
ze di lavoro e di autoformazione su
richiesta degli interessati.
Il D.Lgs. 276/2003, attuativo della
L. 30/2003 (Legge Biagi), integra
quanto previsto dall’Accordo del
2000 e dal DM 174/2001, preve-
dendo che:
- la definizione del libretto avven-
ga di concerto tra il MLPS ed il
MIUR, previa intesa con la Confe-
renza Unificata Stato-Regioni e
sentite le parti sociali;
- in esso siano registrate “le com-
petenze acquisite durante la
formazione in apprendistato, la
formazione in contratto di inseri-
mento, la formazione speciali-
stica e la formazione continua
svolta durante l’arco della vita
lavorativa ed effettuata da
soggetti accreditati dalle Re-
gioni, nonché le competenze
acquisite in modo non formale
ed informale secondo gli indiriz-
zi dell’Unione Europea in mate-
ria di apprendimento perma-
nente, purché riconosciute e
certificate”.
A seguito di quanto previsto dall’art.
2 del citato D.Lgs., il Ministero del La-
voro e delle Politiche Sociali ha costi-
tuito un gruppo di lavoro (costituito
dai rappresentanti, oltre che dei due
Ministeri coinvolti - MLPS e MIUR -, del-
le Regioni e Province autonome, del-
le Parti sociali e dell’ISFOL, quale or-
ganismo di assistenza tecnica) con il
compito di:
- individuare gli elementi costituti-
vi di una proposta di libretto for-
mativo inteso come strumento
per la messa in trasparenza delle
competenze, tenendo conto:
a) dei vincoli e dei limiti attualmente
costituiti dallo stato ancora non
definito del confronto a livello
nazionale sul tema degli stan-
dard minimi, del riconoscimento
e della certificazione delle com-
petenze;
b) delle indicazioni comunitarie in
materia di trasparenza delle qua-
lifiche e dei titoli (in particolare
della Decisione del 15/12/2004
“Quadro comunitario unico per
la trasparenza delle qualifiche e
delle competenze - Europass”);
c) di quanto già sviluppato in con-
testi specifici in tema di messa in
trasparenza delle competenze
(in particolare rispetto ad espe-
rienze regionali);
- delineare e definire nel dettaglio
la proposta di libretto, unitamen-
te a quella relativa ad una sua
prima sperimentazione nelle Re-
gioni e Province Autonome.
Pertanto, il lavoro svolto dal gruppo
tecnico:
a) tiene conto dei diversi provvedi-
menti che affrontano il tema del
libretto formativo con angolature
diverse, ma intendendolo sem-
pre come strumento di registra-
zione unitaria. Mentre, infatti,
l’Accordo del 2000 ed il DM
174/2001 guardano al libretto so-
prattutto dalla prospettiva del si-
stema di formazione professiona-
le, il D.Lgs 276/2003 adotta un ap-
proccio dal versante del sistema
del lavoro, individuando in esso
lo strumento per la raccolta e la
registrazione delle competenze
del cittadino-lavoratore comun-
que acquisite “purché ricono-
sciute e certificate”, secondo le
procedure in vigore presso le am-
ministrazioni regionali dai diversi
organismi preposti.
Il libretto si configura, quindi, co-
me una delle misure per l’attua-
zione delle politiche di lifelong e
lifewide learning promosse dal-
l’Unione Europea, poiché punta
ad una maggiore trasparenza
delle qualifiche in funzione della
garanzia per ogni individuo di ve-
dersi riconosciuto il proprio patri-
IL LIBRETTO
FORMATIVO
DEL CITTADINO
UNO STRUMENTO
PER MIGLIORARE
L’OCCUPABILITÀ
DELLE PERSONE
NELL’OTTICA DELLE
POLITICHE EUROPEE
DI LIFELONG
E LIFEWIDE LEARNING
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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