Informa
monio di competenze, soprattut-
to in situazioni di mobilità formati-
va o lavorativa.
b) Ha una natura trasversale, poi-
ché riguarda diversi contesti e si-
stemi che l’individuo si trova ad
“attraversare” nel suo percorso
di apprendimento permanente.
Coerentemente, pertanto, non
può che essere frutto di una coo-
perazione istituzionale (tra Regio-
ni/Province autonome e tra que-
ste ed i Ministeri) e di concerta-
zione (con le forze sociali).
c) Non può costituire un’operazione
“chiusa” nel tempo: dovendo il li-
bretto accogliere le registrazioni
delle competenze “riconosciute
e certificate”, la sua definizione
deve necessariamente configu-
rarsi come percorso raccordato
a quello in atto per l’individuazio-
ne degli standard di riconosci-
mento e certificazione.
Scopo principale del Libretto è aiu-
tare la persona, costituendo un au-
silio per il cittadino-lavoratore che
voglia rendere riconoscibili, traspa-
renti e utilizzabili le competenze ac-
quisite, soprattutto in “situazioni di
transito” e cambiamento nel conte-
sto di lavoro o di formazione.
Non avrà, pertanto, una “valenza
burocratica”, ma l’intento di far
emergere tale patrimonio nella sua
integrità, rispettando l’unicità della
persona e sarà uno strumento in
progress, dal momento che dovrà
essere adeguato ed integrato man
mano che si andranno definendo le
caratteristiche di un sistema condivi-
so di standard minimi a livello nazio-
nale per la riconoscibilità e certifica-
bilità delle competenze, ossia di
quegli standard minimi nazionali
che restano la priorità assoluta ri-
spetto alla quale le Regioni e le Pro-
vince autonome devono agire per
l’attuazione delle politiche di life-
long learning.
È importante non confonderlo con
altri strumenti di raccolta dati sui
percorsi formativi compiuti, come
ad esempio il CVE, la scheda ana-
grafico-professionale, il portfolio per-
ché, sebbene siano tutti centrati sul
cittadino al fine di consentire la
spendibilità delle sue competenze,
ciascuno di essi si focalizza su aspet-
ti diversi e su differenti supporti alla
compilazione e tutti risultano più
“statici” e frammentati.
Il Libretto tende, invece, all’indivi-
duazione di un format minimo co-
mune e di procedure condivise di
compilazione assistita, per ottenere
uno strumento che:
- risponda alla funzionalità prima-
ria di documentazione trasparen-
te delle acquisizioni in termini di
competenza a supporto delle
transizioni in ambito formativo e
lavorativo;
- costituisca, in seconda battuta,
anche un momento di riflessione
della persona sul proprio percor-
so al fine di renderla consapevo-
le (o maggiormente consapevo-
le) delle proprie potenzialità;
- permetta l’avvio di percorsi di
“accertamento”, in modo da ren-
dere maggiormente spendibili le
competenze possedute, con-
sentire l’inserimento della perso-
na in percorsi formativi al fine di
completare la formazione posse-
duta e formalizzare ulteriori ac-
quisizioni.
Le Regioni e le Province autonome
sono i soggetti titolari del rilascio del
libretto formativo.
Ciascuna Regione e Provincia au-
tonoma dovrà individuare le tipo-
logie di soggetti preposti a suppor-
tare la persona, almeno nella fase,
di introduzione e sperimentazione,
nella compilazione ed aggiorna-
mento del libretto formativo, ga-
rantendone, mediante idonee mi-
sure di controllo, l’effettiva capa-
cità e competenza a svolgere il
servizio.
In particolare, esse dovranno ga-
rantire i seguenti requisiti minimi:
- che nell’attivazione del libretto i
soggetti autorizzati ad assistere i
singoli individui abbiano le com-
petenze professionali necessarie
per instaurare una corretta rela-
zione con gli stessi;
- che rispettino il carattere volon-
tario dello strumento e, quindi,
delle scelte che la persona ope-
ra rispetto a ciò che intende met-
tere in trasparenza;
- che mantengano costantemen-
te centrale la prospettiva di valo-
rizzazione dell’individuo, anche
al fine di orientarlo nei progetti
professionali e nelle scelte di vita,
o indirizzarlo in percorsi per la suc-
cessiva validazione delle compe-
tenze non ancora certificate.
Le Regioni e le Province autonome
dovranno, inoltre, in coerenza con il
piano di attivazione ed implemen-
tazione dello strumento (definito
congiuntamente agli altri attori isti-
tuzionali e non), garantire la massi-
ma diffusione ed informazione circa
le caratteristiche dello stesso presso
i potenziali utilizzatori.
Il singolo individuo, unico titolare del
libretto, sarà responsabile dell’ag-
giornamento dei contenuti.
Volendo, in sintesi, enucleare i
vantaggi derivanti dall’attuazione
di tale dispositivo, si può affermare
che esso offra:
all’individuo
la pos-
sibilità di rendere riconoscibili e
trasparenti le competenze acquisi-
te e le potenzialità professionali;
alle imprese
un modo per facilita-
re l’individuazione di professiona-
lità e competenze personali all’in-
terno di un processo di inserimento
e mobilità lavorativa;
alle Istituzio-
ni
l’occasione per valorizzare i mo-
delli di certificazione e riconosci-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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