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visibile. Questa correlazione è un
mito.
IN CHE MODO LA GLOBALIZZAZIONE
CONTRIBUISCE A FAR EMERGERE
TALI PROBLEMATICHE?
C’era un presidente in Cile che di-
ceva: “Governare è educare”. In
questa frase egli riprendeva l’idea
platonica per cui governare, nel suo
significato più alto, è educare nella
virtù. Oggi si vede quanto questo sia
vero. Anche una costituzione buona
e ben intenzionata come quella
nord americana, non funziona se le
persone non sono virtuose. La legge
funziona solo con le buone persone.
La globalizzazione ha creato un im-
pero del denaro in cui anche i paesi
più potenti risultano essere governa-
ti da fantocci. Non sono persone al-
l’altezza di avere tanto potere come
al tempo degli stati sovrani. Le pres-
sioni finanziarie sono troppo grandi e
la tendenza del mondo globale è
sempre più legata al denaro e a
questa macchina di produzione.
L’interesse dell’autorità suprema è
sempre più distante, opposta all’u-
manizzazione. Manca la capacità di
credere nel valore dell’umanità.
COSA MANCA
ALL’EDUCAZIONE, OGGI?
Oggi, manca la capacità di dare im-
portanza e coltivare il cuore, l’amo-
re, diciamo la virtù nella forma classi-
ca. Essere buone persone. Educare il
carattere ed educare ai buoni rap-
porti umani. Oggi non è molto di mo-
da parlare d’amore e questo è già
sintomatico. Cristo aveva ragione
quando diceva che la cosa più im-
portante è amare il prossimo come
te stesso. Ciò risulta più difficile, meno
possibile nel mondo di oggi. È un
mondo molto egoista e nel fondo le
persone non amano né il prossimo
né se stesse. L’egoismo non è un
Spazio aperto
l’arte. Anche se non c’è unani-
mità tra gli studiosi, sembra che
la sedentarietà e la rivoluzione
agricola siano state iniziative
femminili. Questa fase si identifi-
ca con valori quali la solidarietà
tribale, la reverenza per la vita, la
sacralità della procreazione ed il
potere del gruppo;
- una terza fase in cui predomina
l’autorità centrale patriarcale.
Questa ha inizio dopo il ritiro del-
le acque seguito all’epoca dello
scioglimento dei ghiacciai. La
terra cominciò a seccarsi ed i
popoli si riunirono attorno ai
grandi fiumi (Tigri, Eufrate, Nilo,
Yangtse, Gange) istituendo una
struttura sociale di tipo gerarchi-
co. All’inizio tale autorità era le-
gata alla sapienza sacerdotale
(i re sacerdoti) che non poteva-
no possedere terre. Nel corso
del tempo, poiché, come dice
Lord Acton “l’autorità corrompe
e l’autorità assoluta porta alla
corruzione” si passò da una au-
torità benigna ad un autoritari-
smo slegato dal senso del bene
comune ed ancorato alla sete
di potere.
Mi sembra che tutte queste forme
siano state reazioni ad un trauma
storico originario. La vita umana è
iniziata nel periodo glaciale carat-
terizzata da grande freddo, gran-
de fame, necessità cannibalistica,
necessità di ammazzare. Questo ci
ha reso maggiormente insensibili e
credo che continuiamo a vivere
(sotto certi aspetti) in una forma di
cripto-cannibalismo. Tale atteggia-
mento si rivela nello sfruttamento
violento caratteristico della nostra
storia e si fa sentire nell’attuale
brama sterminatrice dell’impero
globale capitalista che rade al
suolo la natura, i diseredati, i valori
umani. Nello sfruttamento della na-
tura non c’é equilibrio tra ciò che
produciamo e quanto consumia-
mo, non c’é equilibrio tra collabo-
razione e competizione, tra l’a-
spetto femminile di tenerezza e
quello maschile di aggressività.
L’aggressività maschile prevale sul-
la tenerezza femminile. Credo che
la civilizzazione sia stata un pro-
gresso transitorio ma adesso, l’at-
teggiamento egemonico domi-
nante, di conquistare tutto, non
serve più, è obsoleto. Da questo
punto di vista posso rispondere alla
tua domanda. Di cosa ha bisogno
la società oggi? Ha bisogno di es-
seri umani completi. Questo equili-
brio è necessario nella società co-
me nella mente umana dell’indivi-
duo. Siamo interiormente tri-cere-
brati, abbiamo cioè tre cervelli:
quello istintivo, legato all’immagi-
ne del fanciullo interiore, quello
emozionale, legato all’immagine
materna che abbiamo ereditato
dai mammiferi e quello razionale
corrispondente al padre interiore.
La voce della madre, che è la vo-
ce dell’amore e quella del bambi-
no interiore, dell’istinto, sono spes-
so dominate, represse dall’autorità
maschile, l’autorità della disciplina.
Il più grande bisogno dell’umanità
è però il vero sviluppo umano.
Questo sviluppo è bloccato, l’edu-
cazione che dovrebbe essere per
lo sviluppo in realtà risulta essere
una falsificazione. Non si educa.
Anche se la parola etimologica-
mente significa tirare dentro, il mo-
dello dell’educazione è solo cen-
trato sul dare informazioni per poi
testare, esaminare al fine di verifi-
care se l’informazione è stata rice-
vuta. Tutto ciò rende l’educazione
simile ad un biglietto d’ingresso al
mondo del lavoro. Non si educa
per la comprensione, né per lo svi-
luppo, ma per dare questo bigliet-
to che alla fine non risulta essere
neanche utile al lavoro, perché la
correlazione tra l’efficienza del la-
voro e gli studi in realtà non è così
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ORIENTAMENTO
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