QUADERNI_RIVISTA_27 - page 77

Libri • la recensione
Carocci Faber, 2005
pp.111
10,00
76
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
27
La piena realizzazione dell’Autono-
mia Scolastica prevede che la
scuola diventi una realtà dinamica
e organizzata in cui, da una parte il
dirigente “facilitatore e gestore del-
l’apprendimento” motivi e coordini
il personale della scuola (docente e
non) nella transizione dal vecchio al
nuovo modello organizzativo, dal-
l’altra che il docente abbandoni l’i-
dea di un insegnamento solitario ed
egocentrico per aprirsi al dialogo e
alla condivisione di idee e progetti
lavorativi all’interno di una dimen-
sione nuova collaborativa-parteci-
pativa, che è quella dello staff. Da
ciò si ricava che, la nuova figura del
dirigente, risponda all’assunzione di
competenze di un elevato spessore
che comprendano l’area giuridico-
amministrativa e quelle di natura più
specificatamente psicologica e di-
dattica.
Nello stesso tempo, l’insegnante ri-
conosce l’importanza delle relazioni
all’interno dello staff individuando in
questo fattore l’elemento basilare
per rispondere al bisogno di auto-
realizzazione e di stima sociale. Inol-
tre, affinché si instauri un clima di la-
voro piacevole che favorisca pro-
duttività e coesione tra i membri,
devono necessariamente entrare in
campo l’intelligenza sociale e le
qualità personali che riconducano
al concetto di adultità.
Questo libro si rivolge a tutti coloro
che si trovano a vivere tale cambia-
mento e vuole essere un supporto
psicologico ma anche una guida
sostanzialmente utile a promuovere
l’assunzione di atteggiamenti e
comportamenti adatti ad un modo
nuovo di “fare scuola”. Inoltre, l’e-
sposizione chiara e ordinata dei
contenuti salienti, ne permette una
lettura vivace, motivando anche il
lettore ad una riflessione personale
differita nel tempo. Il volume, infatti,
individua ed espone i punti critici
della tematica che vuole analizza-
re, organizzando gli elementi chiave
o“idee-madri” in schemi sintetici, su
cui focalizzare l’attenzione, sia du-
rante la lettura del testo, sia una vol-
ta ultimata. Questa modalità risulta
essere funzionale per il lettore a livel-
lo cognitivo, dato che rende effica-
ce sia la comprensione sia la me-
morizzazione dei contenuti più im-
portanti.
Alla luce dell’importanza metodolo-
gica dello “Studio dei Casi,” il testo
espone tre storie di accadimenti ti-
pici ovvero “astrazioni verosimili e
pertinenti riguardanti situazioni di vi-
ta paradigmatiche”. Partendo dalla
visione concreta dei problemi, de-
scritti in questi racconti, il lettore
comprende in modo corretto le
competenze che deve possedere
un buon insegnante e nello stesso
tempo un buon dirigente, per il su-
peramento dei conflitti e il manteni-
mento di un clima adeguato e posi-
tivo all’interno dello staff. Il volume
chiarisce il concetto di “pluriappar-
tenenza”, nel senso che il docente
ha il duplice ruolo di insegnare
quando è in classe e anche di lavo-
rare all’interno dello staff rapportan-
dosi con altri insegnanti. Inoltre si de-
scrivono le linee guida affinché sen-
so di appartenenza, di condivisione,
e atteggiamenti collaborativi possa-
no svilupparsi per il raggiungimento
degli obiettivi specifici della mission.
Risulta essere altrettanto funzionale
e utile per la conoscenza e la com-
prensione della rivoluzione pedago-
gica avvenuta con l’Autonomia,
leggere che i primi germogli in sen-
so “autonomistico” si possono trova-
re già in un documento program-
matico “Il progetto 80” nel quale si
sollecitava il decentramento dei po-
teri decisionali a favore di una valo-
rizzazione delle autonomie locali. Uf-
ficialmente fino alla legge 59/1997,
le scuole dovevano solo eseguire le
linee programmatiche decise dal
provveditorato degli Studi. Esisteva-
no però moltissime realtà che senza
un controllo effettivo agivano auto-
nomamente. In altre parole, si è sen-
tita l’esigenza di regolarizzare qual-
cosa che già avveniva per dare la
possibilità alle scuole di progettare e
realizzare azioni formative mirate.
L’Autonomia Scolastica ha cancel-
lato il vecchio modello gerarchico
funzionale, a favore di una nuova
cultura organizzativa.
Da ciò si evince che la transizione è
basata sul passaggio “dalla cultura
dell’adempimento a quella del ser-
vizio”, e viene da sé che si passi “dal
principio del comando al diventare
attori responsabili del processo for-
mativo”.
Gli autori, analizzando il contesto
storico-culturale che ha dato avvio
all’Autonomia Scolastica, colgono
un filo conduttore tra il presente, il
passato e il futuro delle istituzioni
scolastiche complesse, dandone
una visione globale, anche dal pun-
to di vista storico, del cammino ver-
so l’Autonomia.
Sonia Gazzola
Carla Berto, Matteo Cornacchia
LO STAFF
DEL DIRIGENTE
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