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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
orientamento significa soprattut-
to conoscere se stesso e non sem-
plicemente cogliere informazio-
ni, siamo giunti all’avvalorazione
della tesi iniziale. Questo è il
punto di arrivo, le modalità che
l’alunno apprende sono gli stru-
menti e le strategie che gli servi-
ranno per affrontare e risolvere i
problemi della vita, fronteggiare
le transizioni e costruire decisio-
ni. Una scuola dunque che privi-
legia i progetti perché questa è la
modalità più consona all’alunno,
che gli permette di mettere in
gioco le sue “intelligenze” e di
capire la realtà che lo circonda
attraverso la ricerca e l’esplora-
zione, conservando il gusto della
scoperta, guidato dall’insegnante
che diventa sempre più facilitato-
re di apprendimento e “mentore”
piuttosto che un erogatore di
informazioni, facilmente sostitui-
bile altrimenti dai mezzo infor-
matici e dalla televisione.
A questo punto è chiara qual è l’i-
dea di fondo dell’orientamento che
si sottintende: non una serie di
informazioni, che oltretutto gli al-
lievi sanno cercare autonomamen-
te in Internet, ma guida e consiglio
per giungere alla conoscenza di sé
e alla realizzazione dei propri idea-
li di vita: in questo senso la valuta-
zione diventa orientativa e soprat-
tutto trasparente.
NOTE
1) Mi riferisco per esempio al
Centrum Latinitatis Europae, e
alle numerose iniziative di note-
vole pregio che esso promuove.
Mi riferisco anche ad un metodo
di insegnamento del latino, quello
ideato dal danese Ørberg che si
basa sull’uso vivo della lingua la-
tina. Tale metodo per quanto di-
scusso e non unanimamente ac-
cettato, ha dato un notevole im-
pulso a sperimentazioni che han-
no permesso di riscoprire i fon-
damenti dell’insegnamento delle
lingue classiche e di ripensarne l’i-
nsegnamento.
2) PISA è l’acronimo di Program-
me for international Student Asse-
ssment promossa dall’OCSE (Or-
ganizzazione per la cooperazione
e lo sviluppo economico. All’in-
dagine hanno partecipato circa
265.000 studenti di 32 paesi. Si è
trattato di una delle più impo-
rtanti ricerche scientifiche condot-
te in campo internazionale sulle
abilità di lettura dei quindicenni
(reading literacy), sulle compe-
tenze nell’uso di concetti matema-
tici (literacy matematica) e di
natura scientifica (literacy scienti-
fica), ovvero quegli ambiti disci-
plinari che vengono definiti in
Europa e negli Stati Uniti “core
curriculum”, ovvero il nucleo im-
prescindibile delle materie sco-
lastiche.
I risultati del nostro Paese, com-
plessivamente considerati, ci pon-
gono ad un livello molto basso.
3) Cfr. in F. Tessaro,
La valutazione
dei processi formativi,
Armando,
Roma; 1997.
4) Cfr. in M. Baldacci,
L’istruzione
individualizzata,
La Nuova Italia,
Firenze, 1993.
5) Ricordiamo Gardner,
Formae
mentis,
saggio sulla pluralità del-
l’intelligenza, Milano; Feltrinelli,
che parla di intelligenza linguisti-
ca, intelligenza musicale, intelli-
genza logico-matematica, intelli-
genza spaziale, intelligenza cor-
poreo-cinestetica.
6) È di questi giorni l’approvazio-
ne di una legge dell’Istruzione
della Regione Emilia Romagna.
La legge, ispirata ad un decentra-
mento dell’istruzione, sulla scia
della riforma del titolo V della
Costituzione, è stata impugnata
per incostituzionalità, ma il ricor-
so è stato respinto. Questa è un
realtà dunque, un esempio di
decentramento costruttivo, un’ap-
plicazione in senso innovativo
della Riforma.
Franca Ometto
Insegnante di Lettere
Liceo Leopardi-Majorana
Pordenone
Supervisore di Tirocinio Ssis
Veneto
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