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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
continua per l’accrescimento di
conoscenze e competenze a servi-
zio della persona che per stare
nel circuito di una società in con-
tinua trasformazione necessita di
orientarsi e riorientarsi nell’arco
della vita. L’orientamento diven-
ta così un’abilità, una competen-
za trasversale, che chiunque deve
acquisire per essere attore dello
sviluppo sociale, economico e
personale, per lo sviluppo della
cittadinanza, della coesione so-
ciale e dell’occupazione.
CREDITI FORMATIVI E
SVILUPPO DELLA
COMPETENZA DI
AUTO-ORIENTAMENTO
Con l’introduzione dell’esame di
Stato in sostituzione dell’esame
di maturità per effetto della legge
425/dicembre 97 e D.P.R. 323/lu-
glio 98, introducendo i crediti for-
mativi a integrazione del credito
scolastico per la valutazione de-
gli studenti fin dal terzo anno
delle superiori, si riconosce piena
legittimità formativa alle scelte
autonome compiute al di fuori
della scuola nei campi della cul-
tura, dello sport, del volontaria-
to, del lavoro: è un riconoscimen-
to alle possibilità che lo studente
ha di scegliere liberamente e re-
sponsabilmente fra ambiti forma-
tivi che gli sono congeniali, rispo-
ndenti alle sue attitudini, forma-
tive per lo sviluppo delle compe-
tenze orientative. La scuola sem-
bra non avere più il monopolio
assoluto dell’educazione, forma-
zione e istruzione, pur conser-
vandone la centralità, ma sa che
per adempiere in modo più com-
piuto alla sua mission deve colla-
borare e chiamare a collaborare
con sé il più vasto mondo sociale
presente nel suo territorio.
Si insegna agli studenti ad essere
protagonisti del loro futuro e ad
usare in modo autonomo la bus-
sola dell’orientamento se questo,
come dice la Direttiva 487/ago-
sto 97 sull’orientamento, costitui-
sce parte integrante del curricolo
di studio e del processo educati-
vo e formativo sin dalla scuola
dell’infanzia, esplicandosi in una
serie di attività che mirano a for-
mare e a potenziare le capacità
delle studentesse e degli studenti
di conoscere se stessi, l’ambiente
in cui vivono, i mutamenti cultu-
rali e socio-economici, le offerte
formative affinché possano esse-
re protagonisti di un progetto di
vita e partecipare allo studio e
alla vita familiare e sociale in
modo attivo, paritario e respon-
sabile. Per questo i consigli di
classe inseriscono organicamente
nei curricoli di studio attività di
orientamento che devono essere
affidate alla responsabilità edu-
cativa dei docenti, l’orientamento
dev’essere compreso nella forma-
zione dei docenti, la scuola deve
fornire informazioni, si devono
sviluppare iniziative di forma-
zione–lavoro, contro la tradizio-
nale separazione di questi due
mondi. In particolare nella scuola
superiore le attività di orienta-
mento devono essere integrate
con gli insegnamenti disciplinari
e deve essere curata una comuni-
cazione efficace tra i docenti della
scuola media e della scuola supe-
riore. Tralasciando le numerose
indicazioni della Direttiva 487 va
però osservato in particolare co-
me un significativo spazio all’o-
rientamento venga riservato agli
ultimi due anni, per arrivare allo
schema di riforma del secondo ci-
clo, attualmente in fase di quoti-
diane rielaborazioni, in cui, oltre
a introdurre materie opzionali
obbligatorie e opzionali facolta-
tive, l’ultimo anno è dedicato al-
l’orientamento, con la scelta da
parte degli studenti di materie
coerenti con gli studi che intendo-
no intraprendere all’università.
PRINCIPI DI
ORIENTAMENTO
NELLA “RIFORMA
MORATTI”
La legge delega n. 53/28 marzo
2003 (detta riforma Moratti)
all’art. 2 dichiara che con il siste-
ma educativo di istruzione e di
formazione è promosso l’appren-
dimento per tutto l’arco della vita
e che sono assicurate a tutti pari
opportunità di raggiungere eleva-
ti livelli culturali e di sviluppare le
capacità e le competenze, attra-
verso conoscenze e abilità, gene-
rali e specifiche, coerenti con le
attitudini e le scelte personali,
adeguate all’inserimento nella
vita sociale e nel mondo del lavo-
ro, anche con riguardo alle di-
mensioni locali, nazionale ed
europea. L’obbligo formativo pre-
visto nella legge n. 144/ maggio
1999, art. 68, diventa un di-
ritto/dovere che si può assolvere
nei percorsi liceali o nella forma-
zione professionale, compresa
l’alternanza scuola lavoro e l’ap-
prendistato, con garanzia di rien-
tri di passaggi dall’uno all’altro
dei sistemi e degli indirizzi du-
rante tutto l’iter mediante il rico-
noscimento dei crediti.
Il Decreto lgs.vo sulla riforma del
primo ciclo del gennaio 2004 pone
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