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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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glienza positiva delle proprie
capacità misurandosi con compiti
definiti. Lo sviluppo dell’autosti-
ma e l’interiorizzazione delle
regole funzionali al lavoro si pos-
sono generare in presenza di un
sostegno costante.
L’azione educativa può soddisfare
alcuni bisogni della persona ma i
suoi effetti sono ridotti e rallentati
dallo stato di alta problematicità e
i tempi richiesti sono molto lun-
ghi. Per più casi si è riscontrata la
necessità della valutazione e/o
dell’avvio di supporto psichiatri-
co per la gravità delle problemati-
che presenti. Purtroppo la situa-
zione di emergenza sociale in cui
si trovano, il deficit culturale e
l’inconsapevolezza delle proble-
matiche significative che spesso li
contraddistingue rende difficile la
soddisfazione di questa esigenza.
ALCUNE RIFLESSIONI
CONCLUSIVE
Solo lavoro?
Dopo questi anni di
attività sorge naturalmente que-
sta domanda. Allo stadio di svi-
luppo attuale pare opportuno
piuttosto forse affermare il “co-
raggio della valutazione” laddo-
ve talvolta è invece più facile
ricadere in visioni stereotipate
del tema lavoro come contenito-
re/soluzione di tutti i problemi
degli adulti (Un lavoro per tutti,
tutti per il lavoro). Si afferma
piuttosto il primato della sogget-
tività e della necessità di svilup-
pare proposte congruenti con i
bisogni individuali. Il lavoro non
è necessariamente per tutti, e non
ci sono lavori adatti a chiunque.
È altresì vero che il mercato del
lavoro è così cambiato in questi
anni che richiede livelli di perfor-
mance a cui persone in situazione
di forte criticità non riescono a
corrispondere. Talvolta quindi si
presenta il rischio di esporre a
ulteriori fallimenti persone con
storie individuali già a loro volta
grevi di fallimenti.
Bisogna comunque ricordare che
il contesto lavorativo è luogo di
relazioni umane importanti per
l’età adulta e di riferimento iden-
titario. È questo un aspetto che
rimane attivo e che deve trovare i
giusti spazi anche se le persone
non sono in grado di corrispon-
dere alle aspettative di perfor-
mance. È sulla base di queste
considerazioni che è nata l’offerta
di “progettualità di integrazione
maticità di cui sono spesso porta-
tori comporta una notevole fragi-
lità nella loro tenuta del lavoro.
Con queste persone si rivela ne-
cessario comporre un’offerta d’in-
terventi più articolata in funzione
della povertà di legami e di reti
sociali: nei percorsi di sostegno a
loro rivolti si devono costruire reti
(o micro reti) sociali o valorizzare
i contesti sensibili.
Sono persone che manifestano
resistenze ad accettare interventi
focalizzati alla ri-elaborazione
delle esperienze. L’intervento si
concretizza nell’offerta di luoghi
particolarmente accoglienti che
permettano situazioni di speri-
mentazione. In questi contesti le
persone possono vivere l’acco-
Anzil,
Viaggio carnevalesco,
olio su tavola, 1975.
Orientamento e società