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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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EVOLUZIONE DELL’ORIENTAMENTO
SCOLASTICO
Franco De Marchi
L’ALUNNO SOGGETTO RESPONSABILE DELLA SCELTA E
DELL’APPRENDIMENTO
GLI INIZI
La Legge 185/62 che introduce la
scuola media unica
, con il conse-
guente rinvio di scelte precoci,
rappresenta un primo significati-
vo passo con cui viene inserito
organicamente l’orientamento
nel sistema scolastico. Bisognerà
però aspettare le premesse ai pro-
grammi del 1979 perché siano
espressamente previste attività di
orientamento nella scuola media
definita
“orientativa in quanto fa-
vorisce l’iniziativa del soggetto per il
proprio sviluppo e lo pone in condi-
zione di conquistare la propria iden-
tità di fronte al contesto sociale tra-
mite un processo formativo continuo
cui debbono concorrere unitariamen-
te le varie strutture scolastiche e i
vari aspetti dell’educazione. La pos-
sibilità di operare scelte realistiche
nell’immediato e nel futuro, pur sen-
za rinunciare a sviluppare un perso-
nale progetto di vita, deriva anche
dal consolidamento di una capacità
decisionale che si fonda su una veri-
ficata conoscenza di sé”
. Parole che
raccolgono le esperienze degli
anni passati e che le rilanciano
programmaticamente verso il fu-
turo, abbracciando progressiva-
mente tutto il sistema scolastico,
oltre la scuola media.
Legge 119/69 sulla riforma degli
esami di maturità: già con la scel-
ta di una materia d’esame da
parte del candidato, si valorizza-
vano gli interessi, le attitudini, le
propensioni degli studenti.
“Per
ciascun candidato maturo la com-
missione esprime anche la propria
valutazione relativamente all’orien-
tamento dimostrato ai fini della scel-
ta degli studi universitari”.
Nel
frattempo si sviluppavano inizia-
tive di informazione sulle facoltà
universitarie e sul mondo del
lavoro. Interventi che non sem-
pre però aprivano molti orizzon-
ti poiché quando si facevano
nelle scuole erano prevalente-
mente limitati ad illustrare gli
sbocchi naturali dell’indirizzo di
studio dell’Istituto. Dopo il 1974
grande merito ebbero i Distretti
scolastici nell’organizzare pome-
riggi di orientamento durante i
quali gli studenti potevano recar-
si alla presentazione delle facoltà
universitarie e anche, ma più
tardi, dei corsi professionali la cui
offerta formativa andava pro-
gressivamente arricchendosi ed
estendendosi sempre più a una
utenza di diplomati. Ma anche
questo non toccava aspetti for-
mativi dell’orientamento, bensì
informativi, restando separato
dall’attività didattica curricolare.
La legge 426/88 introduce il
coordinatore dei servizi di orien-
tamento scolastico nelle superiori
e l’operatore psicopedagogico
nella scuola dell’obbligo: figure,
quando c’erano, piuttosto origi-
nali e incompiute, in quanto si
trattava di personale sopranume-
rario per il quale, per anni si è
attesa invano una definizione di
status. A questi operatori si dele-
gava un compito che successiva-
mente si capì essere di tutto il
corpo docente. Si ripiegò poi più
realisticamente sui referenti o,
più recentemente, su figure stru-
mentali al POF. Contemporanea-
mente si andavano affermando
forme di collaborazione tra servi-
zi di orientamento regionale e
scuole.
ORIENTAMENTO E
SALUTE PER IL
SUCCESSO
FORMATIVO
La legge 162/90 introduce i CIC e
l’orientamento rientra in questo
servizio. Successivamente la
C.M. 362 inserisce l’orientamento
tra gli interventi di educazione
alla salute. La Direttiva n. 600/96
esplicitamente fa riferimento ad
interventi di educazione alla
salute, di prevenzione dell’insuc-
cesso scolastico e del disagio:
“interventi per l’educazione alla
salute e la prevenzione delle tossico-
dipendenze destinati alle scuole di
ogni ordine e grado … devono inte-
grarsi nel complessivo progetto cul-
turale e formativo della scuola, aven-
do la medesima finalità di favorire il
successo formativo di ciascun stu-
dente ed il miglioramento della qua-
lità dell’offerta formativa
”. Il suc-
vari interventi legi-
slativi, in materia
di orientamento
scolastico, lasciano
aperte numerose
questioni. In
primis, quella del-
l’effettiva
applicabilità delle
normative in una
prassi educativa
consolidata, che
coinvolga tutti i
docenti, le famiglie
e soprattutto gli
studenti
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