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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
Franco De Marchi
Dirigente scolastico
Istituto Superiore “G. Carducci”
Trieste
vedimenti emanati abbiano potu-
to essere effettivamente applicati
e produrre gli effetti promessi a
causa di risorse non sempre ade-
guate. Per risorse non intendo
semplicemente i finanziamenti,
ma anche e soprattutto le risorse
umane. Quanto i docenti, tutti in-
tendo, non il solito manipolo di
volonterosi, si aggiornano per a-
deguare le metodologie didatti-
che, le modalità di fare program-
mazione, i criteri di valutazione,
la valutazione formativa e orien-
tativa, gli stili comunicativi, le
tecniche per suscitare coinvolgi-
mento, motivazione e partecipa-
zione negli alunni? Come è possi-
bile fare una programmazione
personalizzata che tenga conto
delle caratteristiche di ogni alun-
no, perché non si disperda, per
garantirne il successo formativo
nell’ottica dell’orientamento, per
coinvolgerlo nelle scelte che lo
riguardano, una programmazio-
ne che preveda obiettivi di orien-
tamento all’interno delle singole
discipline, responsabilizzando
tutti i docenti, senza che resti let-
tera morta? Per fare bene tutto
questo e per effettuare i necessari
monitoraggi e verifiche occorre
tempo, un tempo ben superiore a
quello attualmente previsto dal
contratto di lavoro per le riunioni
dei consigli di classe: un tempo,
assieme a quello da dedicare alla
formazione in servizio, il cui rico-
noscimento si impone se si vuole
una scuola al passo con i tempi e
in grado di rispondere alle com-
plesse richieste sociali.
Infine, sullo sfondo di tutti i
provvedimenti e delle riforme,
esiste una teoria dell’orientamen-
to o si è trattato finora di inter-
venti costruiti di necessità, con
buon senso, uno di seguito all’al-
tro, ma senza un preciso disegno
teorico in grado di amalgamarli
strutturalmente così da stabilirne
più precisamente le finalità e
armonizzarne le azioni da parte
dei diversi enti, istituzioni, sog-
getti che a vario titolo se ne occu-
pano? Personalmente credo che
su questo punto fondamentale ci
sia molto lavoro da fare per non
rischiare di fallire l’obiettivo di
sviluppare nel soggetto-alunno,
nel rispetto della sua individuale
unicità, mediante una costruzio-
ne interiore pienamente rispetto-
sa della sua personalità, quelle
abilità ad orientarsi autonoma-
mente e ad assumere decisioni
responsabili inerenti alla forma-
zione, alla famiglia, al lavoro, alla
partecipazione sociale, nei diver-
si momenti e contesti della vita.
Anzil,
Viaggio assieme a Cristo,
olio su tavola, 1973.