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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
ORIENTAMENTO E SCUOLA
sta che privilegia la ricerca e l’o-
perazionalizzazione del sapere,
dando all’allievo la sensazione di
essere veramente il centro dell’a-
zione didattica e la fiducia che
venga valorizzata la pluralità
della sua intelligenza.
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Possiamo pensare che in tempi
brevi si andrà alla sostituzione di
un sistema con l’altro?
È piuttosto improbabile, per la
difficoltà ormai manifesta nel no-
stro paese di accettare innovazio-
ni, per l’alto valore simbolico del
valore legale del titolo di studio,
per il fatto che le innovazioni
normative in un contesto così dif-
ficile possono essere efficaci solo
se si sono già radicate.
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Pensiamo al Portfolio linguistico
europeo o alla certificazione ECDL,
che racchiudono in sé la funzione
certificativa (che rende le prestazio-
ni osservabili e documentabili) e
quella pedagogica (in quanto crea
uno stimolo emozionale, valoria-
le e motivazionale nei confronti
della competenza che si deve ac-
quisire).
Il portfolio diventa così strumen-
to assai interessante, perché valo-
rizza le capacità narrative di chi è
in formazione, inducendolo a
raccontare le sue scelte operative,
a descriverne le successioni in
chiave critica, affinando le capa-
cità di autovalutarsi o e di essere
consapevole dei suoi livelli di
competenza.
Il portfolio, introdotto già nel ci-
clo della scuola primaria in Italia,
ma già conosciuto da anni nei
paesi dell’area anglosassone, rac-
coglie in modo sistematico, sulla
base di obiettivi concordati e di
criteri predeterminati, le realizza-
zioni degli alunni, accompagnate
da analisi, interpretazione e valu-
tazione.
In questo modo è possibile valu-
tare:
• le prestazioni finali;
• i processi;
• le strategie messe in opera;
• i progressi compiuti nel contesto.
Questo strumento–dossier con-
sentirà una registrazione più e-
qua dei progressi, perché rappor-
tati al livello iniziale, in un’ottica
di apprendimento che promuove
le opportunità per tutti e non se-
leziona i migliori sulla base di un
background culturale che non
tutti possiedono per famiglia e
per ambiente.
Ma ciò che appare più importan-
te è il coinvolgimento dell’alun-
no, che diventa veramente il pro-
tagonista del suo apprendimento
e della famiglia, che collabora at-
tivamente alla formazione del
figlio.
La valutazione è partecipata a tut-
ti gli attori e in tale processo essa
diventa autovalutazione, ovvero
capacità di conoscere se stesso.
Ecco che si chiude il cerchio: se
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Anzil,
La favola gialla,
tecnica mista su tavola, 1974
1...,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43 45,46,47,48,49,50,51,52,53,54,...78
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