37
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
■
26
Orientamento e scuola
cesso formativo di cui si parla
non può essere frutto che di
un’attività didattica di tipo orien-
tativo che attraverso i progetti
didattici curricolari e non, aiuta
ciascun alunno a ricercare e a
ritrovare se stesso per la sua rea-
lizzazione nel contesto territoria-
le e sociale in cui vive, rendendo-
lo partecipe e parte attiva di que-
sto processo.
SPERIMENTAZIONI
Nel 1992 il Progetto Brocca per la
scuola secondaria superiore, che
molto si è diffuso, aveva previsto
bienni con minime differenze in
modo da facilitare i passaggi du-
rante il corso degli studi, spo-
stando in avanti le scelte decisive
e per porre un argine alla disper-
sione scolastica: fenomeno grave
anche quando riferito alla scuola
non dell’obbligo in una società in
cui sono richieste conoscenze e
competenze sempre maggiori per
mantenere o migliorare gli stan-
dard di sviluppo e per evitare l’e-
sclusione sociale dei singoli.
Anche all’Università si avverte
l’esigenza di orientamento e con
la legge quadro 390/91 recante
norme sul diritto agli studi uni-
versitari, si introducono i servizi
di orientamento e tutorato che
dopo un iniziale timido avvio
avranno grande espansione pres-
so tutti gli atenei. Oggi non vi è
università che non investa cospi-
cuamente con servizi di orienta-
mento in ingresso, in itinere e in
uscita. L’attuale impianto univer-
sitario del sistema del 3+2 intro-
dotto con Decreto 509 del nov.
1999, preceduto dalla dichiara-
zione della Sorbona del 25 mag-
gio 1998 e dalla dichiarazione
congiunta di Bologna (giugno
1999) in cui 29 paesi europei
hanno sottoscritto una Carta per
una riforma universitaria per la
costruzione di una Europa della
conoscenza, ha una forte caratte-
rizzazione orientativa, per di più
allargata ad una comune visione
europea.
La legge 9/99 elevava l’obbligo
scolastico a 16 anni, ma di fatto si
fermò a 15, con la novità delle
passerelle, un passaggio facilitato
fra indirizzi scolastici diversi
entro il secondo anno di scuola
superiore di forte valenza orien-
tativa. Visto come generalmente
sono stati gestiti i passaggi si è
trattato però di una opportunità
più che di una strategia o di un
metodo efficace a sviluppare ne-
gli studenti una reale competen-
za per effettuare scelte autonome
e responsabili.
CENTRALITÀ DEI
DESTINATARI NELLE
SCELTE FORMATIVE
Il DPR 275/ marzo 99 sull’auto-
nomia dichiara che questa si
sostanzia nella realizzazione di
interventi di educazione, forma-
zione e istruzione. Se l’istruzione
può essere impartita a soggetti
passivi, altrettanto non si può di-
re dell’educazione e della forma-
zione che implicano un dialogo
che pone al centro i destinatari e
li fa protagonisti. Infatti, questi
interventi sono mirati allo svilup-
po della persona umana, adegua-
ti ai diversi contesti, alla do-
manda delle famiglie e alle carat-
teristiche specifiche dei soggetti
coinvolti, al fine di garantire loro
il successo formativo. Per questo,
nella definizione dei curricoli si
deve tener conto delle esigenze
formative degli alunni concreta-
mente rilevate, della necessità di
garantire efficaci azioni di conti-
nuità e di orientamento, delle esi-
genze e delle attese espresse dalle
famiglie, dagli enti locali, dai
contesti sociali, culturali ed eco-
nomici del territorio. Inoltre agli
studenti e alle famiglie possono
essere offerte possibilità di opzio-
ne. Diventa sempre più chiaro
che la bussola dell’orientamento
non viene gelosamente tenuta
nelle mani di qualche esperto che
indica imperativamente le strade
da percorrere, ma viene progres-
sivamente consegnata nelle mani
di chi fa il percorso al quale viene
insegnato a usarla per potersi o-
rientare autonomamente e re-
sponsabilmente nelle scelte che
compie.
ATTIVITÀ FORMATIVE
INTEGRATIVE E
BISOGNO DI
FORMAZIONE
CONTINUA
Il DPR 249 /98 dichiarava che lo
studente ha diritto ad una forma-
zione culturale e professionale
qualificata che rispetti e valoriz-
zi, anche attraverso l’orientamen-
to, l’identità di ciascuno, ad una
valutazione trasparente e tempe-
stiva volta ad attivare un proces-
so di autovalutazione che lo con-
duca a individuare i propri punti
di forza e di debolezza e a miglio-
rare il proprio rendimento, alla
libertà di scelta tra le attività cur-
ricolari integrative e tra le attività
aggiuntive facoltative. Tutto ciò