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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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sociale” orientati alla struttura-
zione di livelli di contrattualità e
“scambio” fra servizio e benefi-
ciario che va oltre la prestazione
ed il semplice contributo econo-
mico e prevede l’implementazio-
ne di un bene di natura relazio-
nale e diventa strumento di con-
trasto ai percorsi di autoesclusio-
ne e di marginalizzazione sociale.
Solo orientamento?
Anche questa è
una tentazione presente. L’espe-
rienza insegna che, per persone
segnate da importanti fragilità,
non è sufficiente offrire una di-
mensione di solo orientamento.
Rispecchia la tentazione di ridur-
re le complessità e per altro tal-
volta non rappresenta un lin-
guaggio utilizzabile da persone
culturalmente deprivate o con
importanti blocchi emotivi o
limiti cognitivi. Si afferma piutto-
sto l’importanza di supportare i
percorsi individuali anche con
una funzione di accompagna-
mento capace di utilizzare la cen-
tralità della “situazione lavorati-
va” che per la sua concretezza
consente alle persone di confron-
tarsi con l’evidenza delle proprie
risorse e dei propri limiti. Questa
funzione di accompagnamento
agisce strutturando sia il setting
della relazione d’aiuto individua-
le, che della formazione in situa-
zione.
Percorsi consulenziali adeguati per
le persone in condizione di svantag-
gio sociale.
L’esperienza rende evi-
dente che i tradizionali strumenti
utilizzati nelle pratiche di orien-
tamento con persone in situazio-
ne di svantaggio sociale non sem-
pre riescono ad esprimere la loro
utilità. La povertà della dotazio-
ne culturale, talvolta le fragilità
sul versante cognitivo, abitudini
di pensiero molto strutturate e
rigide, i bassi livelli di autostima
rendono questi strumenti poco
efficaci. Ciò nonostante non è
possibile svolgere un’azione di
sostegno ed orientamento senza
la dotazione di una metodologia
coerente. Da qui la necessità e la
sfida di elaborare strumenti di
natura orientativa che risultino
efficaci anche con persone con le
caratteristiche più sopra indicate.
La necessità di contesti responsabili e
sensibili.
Non bisogna trascurare
l’evidenza che percorsi di questo
tipo risultano di molto facilitati
in presenza di culture aziendali e
organizzative accoglienti e che
assumono un principio di re-
sponsabilità verso il territorio ed
i bisogni che esprime. Questa
dimensione qualifica una dimen-
sione di progetto che fa maggior-
Anzil,
Fiore e uova,
olio su tavola, anni ‘80.
ORIENTAMENTO E SOCIETÀ