RELAZIONI SOCIALI ITALIANI/STRANIERI PRE E POST INTERVENTO
Stranieri post interv = 14,3%
Italiani pre interv. = 9,1%
Italiani post interv. =48,3%
Stranieri pre interv. = 0%
Stranieri post interv. = 42,9%
Italiani pre interv. = 78,8%
Italiani post interv. = 15,1%
Stranieri pre interv.= 83,3%
Stranieri post interv. =42,7%
Esprimo i miei sentimenti con i genitori
12,1
36,4
16,7
14,3
0
5
1 0
1 5
2 0
2 5
3 0
3 5
4 0
Italiani pre interv.
Italiani post interv.
Stranieri pre interv.
Stranieri post interv.
Esprimo i miei sentimenti con gli amici
9,1
48,3
0
42,9
0
1 0
2 0
3 0
4 0
5 0
6 0
Italiani pre interv.
Italiani post interv.
Stranieri pre interv.
Stranieri post interv.
Esprimo i miei sentimenti con nessuno
78,8
15,1
83,3
42,7
0
1 0
2 0
3 0
4 0
5 0
6 0
7 0
8 0
9 0
Italiani pre interv.
Italiani post interv.
Stranieri pre interv.
Stranieri post interv.
21
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
■
26
Orientamento e scuola
tare dell’assimilazione, ma crean-
do una tipologia relazionale che
permetta il dialogo tra le diver-
sità
,
lo scambio tra visioni diver-
se, che genera mappe più ampie
e vitali favorendo il cambiamento
e la crescita. Uno spazio in cui
identità e differenze siano tenute
assieme in un rapporto di intera-
zione e reciprocità. Non si vuole
con questo esaltare l’una o soffo-
care l’altra, ma valorizzarle en-
trambe, nella loro struttura che
connette: la relazione. In altre pa-
role, si tratta, come si diceva, di
passare dalla trattazione della
differenza come problema di in-
tegrazione sociale, a quello della
differenza come valore per i pro-
cessi interconnessi di individua-
zione e socializzazione.
In pratica, questo percorso di
apprendimento non mira tanto
ad approfondire la conoscenza
sull’Altro
1
in senso nozionistico
(usi, costumi, credenze ecc.), ma
vuole modificare il modo, l’atteg-
giamento, che abbiamo nel cono-
scere l’Altro al fine di stabilire
una
“
mentalità multiculturale”
ed una ‘visione’ aperta alle possi-
bilità. Ciò significa divenire capa-
ci di entrare in empatia con l’Al-
tro, riuscire a sentire cosa sta pro-
vando, ospitarlo ed accoglierlo
dentro di sé, senza dimenticarsi
che l’Altro è un individuo sepa-
rato, diverso da noi stessi. L’em-
patia ci permette cioè di sentire
profondamente l’Altro, di acco-
glierlo, evitando reazioni di di-
stacco che fuggono il contatto o
di simbiosi che annullano l’iden-
tità. In questo modo di dialogare
si concretizza quella coesistenza
tra identità e differenza o meglio
tra Sé e l’Altro. Addestrarsi al-
l’empatia significa essere in gra-
do di: saper ascoltare il nostro
Grafici:
Risultati delle comparazioni pre/post intervento