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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
tà della conoscenza di paesi e
popoli lontani. Tuttavia, ci sono
state due caratteristiche distinte
di questo orientamento tradizio-
nale. Nella prima gli oggetti di
studio venivano, per l’appunto,
oggettivati; paesi e popoli erano
osservati e analizzati a distanza.
Il messaggio sottostante era: “ap-
prendiamo qualcosa su di te”.
Oggettivizzando gli altri in que-
sto modo, gli studenti non stabi-
livano una relazione significati-
va. Assorbivano semplicemente
“gli altri” all’interno delle loro
strutture di comprensione prece-
dentemente stabilite. La struttura
in sé non era mai messa in di-
scussione: il termine “gli altri”
non si confrontava mai con se
stesso. E la relazione tra sé e l’al-
tro non diventava educativa.
La seconda riguardava la dipen-
denza di questo sistema tradizio-
nale di conoscenza dello “stranie-
ro” dalla forma stampata. Gli stu-
denti potevano leggere libri o
ascoltare lezioni riguardo l’altro,
ma vista la scarsità di materiale
visivo, la rappresentazione del-
l’altro risultava fortemente limi-
tata. Non c’erano i suoni, niente
che si potesse assaggiare, toccare
o annusare, e anche la visualizza-
zione proveniva tipicamente da
una sorta di visitatore alieno for-
nito di macchina fotografica o
pennello.
Oggi entrambe queste caratteri-
stiche limitanti sono state supera-
te, e sono frequenti le opportu-
nità di apprendimento relaziona-
le. Di certo il motore più impor-
tante di questo cambiamento è la
tecnologia. Anni fa, l’espansione
di voli intercontinentali, di servi-
zi telefonici internazionali, e di
tecnologie che permettessero la
realizzazione di film a basso co-
sto, iniziarono ad aprire nuove
possibilità per una connessione
globale significativa. Poi internet
ha combinato queste potenzialità
ad un livello enorme. In pochi
secondi ci si può connettere, qua-
si a costo zero, con altre persone
virtualmente in tutto il mondo,
oltre ad avere accesso ad immagi-
ni ed informazioni provenienti
da qualunque luogo. Acquisendo
sempre più capacità di trasmette-
re via internet immagini e suoni
digitalizzati, possiamo superare
le limitazioni imposte dalla stam-
pa
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.
Questi sviluppi, di grande rile-
vanza per il nostro argomento,
aprono entusiasmanti strade per
un’educazione ricca di relazioni.
Gli studenti non sono più limita-
ti ad imparare qualcosa sugli
altri, ma possono iniziare ad im-
parare con loro. Si sta iniziando
ad esplorare più attivamente
queste possibilità a livello uni-
versitario. Per esempio, il pro-
gramma di Apprendimento Col-
laborativo della University of
Tennessee ha permesso a dei suoi
studenti di seminario di entrare
in contatto con altri studenti in
Australia e ha reso possibile
incontri di studenti di differenti
università in rete a cadenza setti-
manale
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. L’argomento di studio
è comune a tutti, ma il dialogo
coinvolge un diverso e più vasto
raggio di insegnanti e studenti.
Recentemente ho partecipato ad
una iniziativa simile, in cui stu-
denti dalla Nuova Zelanda erano
in contatto e dialogavano con
insegnanti di tutto il mondo
). I dialoghi
a cadenza bisettimanale erano
intensi e avvincenti, e qualcuna
di queste relazioni on-line è con-
tinuata anche dopo il termine del
corso. In una variante ambiziosa
di questo approccio relazionale i
filosofi Mark Taylor ed Esa
Saarinen (1994) hanno usato la
trasmissione satellitare per ag-
giungere una componente audio-
visiva al dialogo tra studenti
americani e finlandesi.
Di certo un insegnante comune
potrebbe reagire a questi sviluppi
con un po’ di sgomento. Può in-
fatti apprezzare e condividere il
valore di queste relazioni globali,
ma possedere scarsi mezzi. Infat-
ti, se è vero che internet offre agli
studenti di ogni età l’opportunità
di visitare siti di tutto il mondo, è
altrettanto vero che il guardare
seppur attentamente in altri
mondi non sostituisce una rela-
zione di tipo dialogico. Anche ri-
guardo a ciò mi sono però imbat-
tuto in molti progetti che mi
hanno profondamente impres-
sionato. In un caso, un insegnan-
te aveva una classe di ragazzi
connessi individualmente via
internet con degli studenti giap-
ponesi. Anche se non potevano
comunicare attraverso la scrittu-
ra, potevano però condividere
fotografie e disegni dei loro geni-
tori, amici, e animali, della loro
scuola, del loro quartiere, dei loro
cibi, o anche delle loro attività
preferite. Le attrezzature per tra-
smettere musica e immagini sta
diventando sempre più accessibi-
le anche alla Scuola. Un eccellen-
te assortimento di strumenti per
sfruttare internet multimedial-
mente ed allargare le relazioni col
mondo si può trovare all’ indiriz-
zo:
es/TechClass.html.