voro” si intende, in senso stretto, la
somma dei lavoratori occupati (in
forma dipendente o indipendente)
e di quelli in cerca di occupazione.
Peraltro, un’analisi generale del
mercato del lavoro non può evitare
di assumere anche una definizione
allargata dell’offerta, che compren-
de la parte non attiva della popola-
zione in età lavorativa, tenuto conto
dei continui e consistenti flussi in-
tercorrenti tra le condizioni di atti-
vità ed inattività [Reyneri 2002, 43-
47].
3) Altrove ho cercato di dimostrare
che tale attenzione e sensibilità ana-
litica dovrebbe caratterizzare sem-
pre di più lo stesso mondo delle im-
prese. La loro sensibilità rispetto al-
le dimensioni e logiche sociali del-
l’offerta e la capacità di fornire ri-
sposte strategiche di retroazione sul
MdL costituiscono un fattore di
competitività vieppiù rilevante
[Blasutig 2002].
4) Si fa qui implicito riferimento al
problema della “attivazione” dei
beneficiari dei servizi per l’impiego
sollevato da Ambrosini [2000]. Sul-
l’impatto delle politiche di welfare
rivolte ai disoccupati, si veda in
particolare Gallie-Paugam [2000].
5) Tutti i dati presentati utilizzano
come fonte le medie annuali delle
rilevazioni trimestrali sulla forze la-
voro dell’Istat.
6) Rammentiamo che il tasso di di-
soccupazione si ricava calcolando
la quota percentuale di persone che
cercano attivamente lavoro, in rap-
porto alla forza lavoro, ovvero alla
parte di popolazione in età lavorati-
va attiva nel MdL (da questa quota
sono ad esempio esclusi studenti,
casalinghe, pensionati, ecc).
7) Bisogna peraltro sottolineare il
fatto che i dati disponibili per l’ef-
fettuazione delle serie storiche dal
1993 in poi non sono omogenei ri-
spetto a quelli riguardanti gli anni
precedenti, in quanto sono nel frat-
tempo mutati i parametri per la de-
finizione delle categorie statistiche.
Tra l’altro è stata assunta una defi-
nizione più restrittiva della catego-
ria dei disoccupati. Standardizzan-
do indicativamente i dati attuali
con quelli del passato, il tasso di di-
soccupazione assumerebbe un va-
lore di poco superiore al 5%.
Orientamento e società
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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23
Sera sul Cormor, 1955