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Informa
sto e i suoi valori, le risorse umane e
le capacità. Abbiamo analizzato di-
versi tipi e modelli di conflitto, le pe-
culiarità, gli aspetti e le differenti fa-
si. Poi ci siamo divisi in gruppi e fissa-
to una lista di valori fondamentali.
Abbiamo tentato di definire i vari ter-
mini di conflitto, violenza, bullismo e
canzonatura. Sono stati definiti i più
probabili e frequenti contrasti tra do-
cente/docente, docente/docenti,
docente/alunni, alunno/alunno, alun-
no/società, genitori.
La prima relazione è stata quella
svolta dalle insegnanti Cerne Boza,
Milena Vidovic e Erika Kovak prove-
nienti dalla Slovenia, nella quale le
relatrici hanno presentato il loro pro-
getto mirato ad affrontare i contra-
sti e la violenza nelle loro scuole. La
seconda è stata quella di Andrew
Mellor, proveniente dalla Scozia,
molto interessante perché ha per-
messo di scoprire l’esistenza di una
rete anti-bullismo, un sito web, un
numero telefonico informativo, ma-
teriale illustrativo e altre pubblicazio-
ni per docenti, genitori e giovani sul-
lo stesso argomento. Ho anche con-
statato che nulla del genere è mai
stato fatto nel mio Paese. Nelle
scuole scozzesi, invece, un pro-
gramma governativo di contrasto al
bullismo è iniziato alla fine degli anni
Ottanta. Questa relazione mi ha for-
nito una ricca documentazione e
importanti linee guida da utilizzare
nella mia futura attività e negli
eventuali corsi in Italia sull’argomen-
to. Terminata la relazione, ci siamo
soffermati a riflettere sui valori perso-
nali e i conflitti della nostra vita pri-
vata, fornendo degli esempi e sui
nostri atteggiamenti di risposta.
Peter Hayes ha presentato il suo di-
scorso sull’Educazione civica, sotto-
lineandone l’importanza come ma-
teria fondamentale del curriculum
scolastico nazionale. Si tratta di una
materia che necessita di un’attiva
partecipazione da parte degli alun-
ni, un mezzo per arrivare all’autosti-
ma, alla motivazione, alla parteci-
pazione, alla ricerca, alle riunioni
studentesche, un mezzo per far loro
comprendere il loro coinvolgimento
nella comunità più ampia in cui vi-
vono. La giornata si è chiusa con
l’intervento della delegata dell’Esto-
nia. La relatrice ha parlato dell'’or-
ganizzazione estone per il benessere
dei minori, di un programma chia-
mato il “Minore e la Violenza” e di
un progetto contro la violenza rivol-
to a studenti di età fra i 12 e i 16 an-
ni. In quel paese infatti il problema
maggiore, per il 65% delle scuole, è
proprio la violenza.
Abbiamo analizzato i modi principa-
li di affrontare i conflitti: giochi sulle
abilità di ascolto, giochi con disegni,
giochi con le parole e giochi finaliz-
zati a creare una squadra. Tutte
queste attività dovrebbero essere
utilizzate con gli studenti.
La signora Brodala ha indicato le
abilità e le capacità necessarie per
la risoluzione dei conflitti: abilità di
orientamento, di percezione, emoti-
ve, comunicative, di pensiero crea-
tivo e di pensiero critico. Ha parlato
di specifici progetti scolastici di edu-
cazione tra pari e della loro concre-
ta realizzazione. Sono sempre stati
forniti opuscoli e materiali utili per
aiutarci a fare lo stesso nei nostri
paesi. Poi, durante un lavoro in pic-
coli gruppi e ci è stato chiesto di or-
dinare alcuni verbi in modo da rag-
grupparli secondo il loro significato,
da quello più positivo a quello più
negativo. Dopo aver discusso sui ri-
sultati di tale compito, ci siamo divi-
si per formare gruppi di soli uomini e
solo donne allo scopo di redigere
una specie di lista contenente i van-
taggi e gli svantaggi di appartenere
all’uno o all’altro sesso.
Durante la visita alla “Tring School”
nell’Hertfordshire abbiamo parteci-
pato a quattro diverse lezioni relati-
ve al programma scolastico di Edu-
cazione civica. Abbiamo interloqui-
to con ragazzi di 12 e 16/17 anni che
facevano parte del “Progetto Edu-
cazione tra Pari” e discusso breve-
52
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
23
Questa esperienza è stata di gran-
de interesse poiché mi ha permesso
di incontrare colleghi di sedici diffe-
renti paesi europei, scambiare e ap-
prendere nuove idee, opinioni, stra-
tegie e approcci al problema del
bullismo; ha consentito di entrare in
contatto con persone appartenenti
a diversi campi educativi (docenti,
ricercatori, studiosi, psicologi) e di
constatare che molti di loro stanno
lavorando seriamente e con passio-
ne per affrontare tali problemati-
che. Il corso è stato organizzato otti-
mamente. Dopo una breve introdu-
zione e qualche notizia informale sui
partecipanti, abbiamo iniziato a la-
vorare con grande impegno sotto la
guida qualificata e sempre disponi-
bile di Amanda Brodala, direttore
della Peer/Aid Consultancy. Dopo
un’attività “rompighiaccio”che ci
ha permesso di conoscerci un po’
meglio, è seguito un dibattito sullo
scopo del programma e i suoi punti
principali. Abbiamo descritto i con-
flitti rilevati nelle nostre scuole e le
procedure di verifica, comprenden-
do che è necessario conoscere i bi-
sogni della propria scuola, il conte-
London
Council of Europe in-service
Training Course for Teachers
Queen Mary University
BULLISMO
IN CLASSE
E SOLUZIONE
DEI CONFLITTI
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