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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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donne rischiano, se vogliono avere
un ruolo economicamente attivo,
di venir fagocitate dallo stress dei
ritmi quotidiani e dalla corsa per la
competizione, perdendo così l' op-
portunità di relazioni significative
al femminile, ovvero quel sostegno
reciproco che altre donne di altre
generazioni o di altre famiglie sono
sempre state disposte a dare sulla
base della comprensione e della
comunanza del sentire, nonché la
trasmissione dei saperi garantita
dal vivere assieme. D'altro canto le
donne che scelgono il ruolo tradi-
zionale, non essendo il loro lavoro
economicamente quantificabile, o
meglio essendo i valori trainanti
della società industriale e postin-
dustriale molto diversi dai valori
che dominano nel loro campo d'a-
zione (gli affetti, la dedizione al-
l'altro, la cura disinteressata, il sa-
crificio, la limitazione, anche se
temporanea, del proprio ambito di
azione a pochi ambienti e alla fa-
miglia) spesso non godono del ri-
spetto e del riconoscimento che sa-
rebbe loro dovuto. Le persone stra-
niere che provengono da paesi
quali il Bangladesh, il Nord Africa,
ecc..., sono portatrici di una cultu-
ra di tipo tradizionale certamente
di tipo patriarcale, dove i ruoli
femminili hanno ambiti di azione
ben delimitati ma dove, tuttavia, la
femminilità e quindi le donne go-
dono di estremo rispetto e prote-
zione. Quando si parla dei valori
di una cultura si intendono natural-
mente i suoi valori di riferimento, i
suoi ideali. All'interno di una co-
munità esistono diversi gradi di as-
sunzione degli stessi e non manca-
no le aberrazioni. La povertà mate-
riale è, anche se non sempre, ac-
compagnata da povertà culturale e
questa agevola l'agire per senti-
menti. Può succedere allora che il
rispetto e la protezione diventino
separazione e limitazione, che la
comprensione per la fragilità fem-
minile diventi sfiducia nelle capa-
cità delle donne, che precetti reli-
giosi atti ad agevolare e proteggere
diventino fondamento di discrimi-
nazione.
Valorizzare gli aspetti positivi e co-
struttivi propri di ogni comunità de-
ve tradursi in un vantaggio per tutta
la società. Una società è sana ed ha
un futuro quando può imparare dal-
le altre società e dalle altre culture
E' per questo che il progetto che si
presenta si è rivolto a tutte le donne
del monfalconese, di qualsiasi pro-
venienza culturale, etnica o sociale
esse siano e ha cercato di fornire
occasioni d'incontro e dialogo tra le
donne stesse e tra queste e la so-
cietà.
2.1 I due percorsi paralleli realiz-
zati
2.1.1 La scuola, in particolare
quella dell’infanzia e quella ele-
mentare, ha coinvolto le mamme
(locali, trasfertiste, straniere) nelle
proprie attività di laboratorio. Si
tratta di laboratori di educazione
civica e ambientale, di lavoro ma-
nuale, di teatro, .... L'obbiettivo era
che esse imparassero assieme ai
propri figli le regole e le modalità
di funzionamento dell'ambiente in
cui vivono per apprezzare le qua-
lità e le caratteristiche educative
offerte dalla scuola, in modo da es-
sere stimolate a sostenere i bambi-
ni nell'impegno della frequenza
scolastica. E’ naturale che ad un
certo punto di questo percorso i
ruoli si siano invertiti e che siano
state le mamme, assieme ai propri
figli ad insegnare alla scuola e al
corpo docente qualcosa di loro,
scegliendo di parlare di sé, di rac-
contare qualcosa del loro luogo di
origine, di insegnare qualcosa del-
la loro lingua o dialetto, di narrare
qualche storia.
2.1.2 E’ stato avviato un corso di
lingua italiana rivolto alle donne
straniere, in orario mattutino con-
cordato con le interessate, a caratte-
re prevalentemente aggregativo. Si è
trattato di un corso prevalentemen-
te di livello base con l'aggiunta di
lezioni a tema a supporto delle atti-
vità di laboratorio a scuola. Il corso
voleva essere anche occasione di
ascolto dei bisogni e dei punti di vi-
sta delle partecipanti rispetto al loro
vivere a Monfalcone, in Italia.
A completamento di ciò si prevede
di organizzare degli incontri-dialo-
go con donne italiane, anche tra-
sfertiste, e con altre donne straniere
che vivono in città vicine per ali-
mentare un clima costante di dialo-
go interculturale.
dominanti ma, allo stesso tempo, si
trova a disagio di fronte alla diffi-
coltà di adattamento ai rapidi ed
incontrollabili mutamenti nel pae-
saggio umano e nelle tipologie di
situazioni del quotidiano, ciò che
determina insicurezza e quindi po-
tenzialmente chiusura e scarso in-
teresse a conoscere.
Nelle comunità di minoranza si
può notare invece il vantaggio di
una forte solidarietà interna diretta
al sostegno dei suoi membri rispet-
to ai bisogni quotidiani, una note-
vole adattabilità alle situazioni di
vita più difficili e per converso lo
svantaggio di una scarsa capacità
di organizzazione sociale, nel sen-
so di una rappresentazione di sé ri-
spetto alle altre comunità, e, a par-
te alcune eccezioni, lo svantaggio
della mancanza di strumenti cultu-
rali per l'interazione costruttiva
con la realtà circostante.
Riteniamo che gli svantaggi possa-
no venir superati attraverso un per-
corso di reciproca comunicazione
e conoscenza. Nostro compito è
quello di fornire alcuni degli stru-
menti e occasioni necessari affin-
ché ciò avvenga. Il superamento
degli svantaggi può essere un pri-
mo grande passo verso l'integra-
zione.
In queste comunità di minoranza i
nuclei familiari completi non sono
molti rispetto al numero totale dei
loro membri. Scegliendo questo
progetto di operare in stretta colla-
borazione con la scuola si delimita
automaticamente l'ambito della
sua azione alle famiglie, ai ragazzi
e ai loro genitori. La scuola, del re-
sto, è già fortemente impegnata sul
fronte dell'integrazione e della re-
ciproca conoscenza tra le culture
ed è quindi il terreno ideale per av-
viare un progetto di più largo im-
patto territoriale.
In una comunità tradizionale la
donna è la colonna della vita fami-
liare, ha un peso rilevante nell'edu-
cazione dei figli, ed è pertanto il ve-
ro custode della cultura della co-
munità, in quanto la cultura, nel
senso di strumento di conoscenza
di sé e del mondo in equilibrio tra
razionalità ed emotività, comincia
dall'infanzia e la figura materna è
per questo importantissima.
Nella società contemporanea le