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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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tutti in merito al diritto che i geni-
tori hanno di scegliere la scuola
per i propri figli. Recentemente in-
fatti, la corte costituzionale ha re-
spinto la richiesta di referendum
contro il finanziamento delle
scuole non statali presentato da
una organizzazione sindacale, fa-
cendo cadere l'errata interpreta-
zione applicativa che il costo di
funzionamento della scuola avve-
nisse "senza oneri per lo Stato".
Con un esempio, potremmo defi-
nire che le famiglie hanno pari di-
ritto all'assistenza sanitaria ed al
servizio scolastico, che non devo-
no essere soggetti a maggiori costi
se diversificano medico o ospeda-
le, professore o scuola, e che inol-
tre, la libertà di scelta deve essere
parimenti permessa a tutti gli stu-
denti.
Come Forum delle Associazioni fa-
miliari, auspichiamo che ogni
scuola abbia a porsi nelle migliori
condizioni per essere ognuna al
meglio di se, e per costituire vero
motivo di scelta, di crescita per
tutta la società. Il rapporto scuola-
famiglia deve quindi rigenerarsi,
ed al proposito ricordo un aneddo-
to che mi porta alla mia vita scola-
stica nelle elementari. Frequenta-
vo la quinta elementare in un pic-
colo paese di seicento abitanti e
dopo aver commesso una mara-
chella, mi avviai verso casa (un km
e mezzo a piedi); con la massima
sorpresa trovai la punizione già
confezionata!
La velocità comunicativa del tem-
po, forse superava quella d'oggi?
Personalmente non lo so, ma è
certo che un tempo la comunica-
zione c'era e creava una specie di
tetto degli adulti che aveva note-
vole effetto educativo.
Anche la comunicazione fra fami-
glia e scuola è dunque un punto
da concretizzare.
Nella sostanza però, noi ribadia-
mo che la strada da percorrere per
tutti i binari che conducono o par-
tono dalla famiglia, sia quella del-
la sussidiarietà. Le famiglie devo-
no essere riconosciute per quello
che sono, la cellula dalla quale la
società trae fondamento, e devono
occupare il posto che le spetta, il
centro della società.
Dalla visuale a compartimenti sta-
donato alla sua spontanea evolu-
zione, di predisporre adeguate po-
litiche di integrazione sociale, che
permettano alla stessa comunità
residente di coglierne tutta la po-
tenzialità positiva sia sul piano
economico che su quello culturale
e sociale.
In una tale prospettiva, un ruolo
strategico è senz’altro giocato dal
sistema formativo in senso lato e,
al suo interno, dal sistema scolasti-
co, che per molti neo-residenti rap-
presenta la principale istituzione
con cui vengono a contatto per ac-
quisire gli strumenti di “lettura”
della loro nuova realtà.
1.0 Una politica per il trasferti-
smo: dall’accoglienza alla co-
struzione dell’identità plurale
e competente
Nonostante il notevole impegno
delle strutture comunali nell’af-
frontare le emergenze pressoché
quotidiane determinate da un flus-
so di popolazione in ingresso, che
per il momento non tende a dimi-
nuire, non è stata ancora elaborata
una visione complessiva di tale fe-
nomeno, in grado di far superare
appunto l’emergenza mediante
un’efficace strategia di integrazio-
ne. In altre parole, mentre l’assi-
stenza in senso lato funziona e
consente di ammortizzare molte
potenziali lacerazioni, manca un
vero e proprio progetto di sviluppo
per una società in fase di trasfor-
mazione, dove gruppi sociali e cul-
turali diversi si riconoscano nella
reciprocità di diritti e responsabi-
lità.
A questo scopo, una prima risposta
può essere ricercata, come detto in
premessa, nel sistema formativo.
Da un lato, occorre sviluppare un
maggiore coordinamento di tutte
quelle iniziative, tavolo territoriale
sulle politiche giovanili, progetto
genitorialità, CMR, progetti delle
singole scuole aperti al territorio,
ecc., volte a favorire una crescita
generale del senso di appartenenza
ad una cittadinanza, dall’altro,
debbono essere programmati, per i
neoresidenti non italiani, interven-
ti mirati di mediazione linguistica e
culturale che diano subito stru-
menti efficaci di inserimento nel
gni che tante volte incontriamo e
viviamo, questi principi comporta-
no una rivoluzione, ovunque, e
noi la proponiamo.
Durante le udienze conoscitive e
propositive avute in regione sulla
predisposizione di una legge per
la famiglia, abbiamo chiesto l'isti-
tuzione di una commissione fami-
glia che si rendesse partecipe alla
vita futura. Caratterizzazione di
questa commissione a nostro av-
viso, è quella di unire in essa le
forze o meglio le professionalità
ed istituzioni che operano avente
chiaro l'obiettivo famiglia. Siamo
fortemente convinti che l'obietti-
vo di mettere insieme questi patri-
moni di conoscenze, costituirà
ricchezza morale ed educativa
per tutte le famiglie, aiuto vero al-
le famiglie, alle generazioni futu-
re e si riveleranno vero bene co-
mune.
L’INTEGRAZIONE
DEI LAVORATORI
NEO-RESIDENTI
NEL TESSUTO SOCIALE
DI MONFALCONE
Fabio Sesti
Dirigente Istituto Comprensivo
“Giacich”
PREMESSA
Le trasformazioni del lavoro, dovu-
te prevalentemente alla ristruttura-
zione della cantieristica e ai feno-
meni da essa indotti (aumento del-
le lavorazioni in appalto, muta-
mento nella produzione con il pas-
saggio alle grandi navi da crociera,
apertura al mercato del lavoro ex-
tracomunitario), hanno portato ne-
gli ultimi anni a un costante incre-
mento della presenza di lavoratori
provenienti dal meridione o da
paesi extracomunitari nel territorio
di Monfalcone. Il loro numero, an-
cora percentualmente ridotto ri-
spetto alla popolazione stabilizza-
ta ma tendente in prospettiva ad
accrescersi ulteriormente, consen-
te, ove il fenomeno sia affrontato,
nella sua complessità e non abban-
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