quaderni22 - page 40

ammette la possibilità di sperimenta-
re e di commettere errori, sia dalla
parte di chi insegna, sia da parte di
chi impara: l'errore però è momento
significativo del processo di appren-
dimento e non va sanzionato. La ve-
rifica della correttezza delle pratiche
viene fornita dal prodotto realizzato
e dalla risposta degli esperti che defi-
niscono ciò che è "a regola d'arte".
La posizione di chi apprende si con-
figura come "posizione periferica
legittima", una definizione che la-
scia supporre che l'apprendimento
è un progressivo passaggio da una
posizione periferica a una sempre
più centrale riconosciuta dalla
co-
munità di pratiche
.
Da chi, specialista, si occupa della
tecnologia educativa e delle scienze
cognitive sono nate proposte, come
nel nostro caso, volte a progettare
ambienti educativi allo scopo di fare
esperienze simili
a quelle dell’appren-
distato per favorire una comprensio-
ne dell’importanza del sapere e del-
le conoscenze altrimenti non rag-
giungibile. Al proposito alcuni spe-
cialisti, considerato che la scuola tra-
dizionale, che non consente agli stu-
denti una piena padronanza degli
stessi strumenti cognitivi che essa
introduce, suggeriscono una sorta di
apprendistato cognitivo
in cui realizza-
re un'integrazione tra modello della
scuola tradizionale e apprendistato.
L'apprendistato cognitivo si diffe-
renzia dall'apprendistato tradiziona-
le per la maggiore attenzione al li-
vello metacognitivo, agli aspetti del
controllo, alla ricontestualizzazione
dell’esperienza; si introducono allo-
ra altre strategie come: incoraggia-
mento degli studenti a verbalizzare
la loro esperienza; confronto costan-
te dei propri problemi con quelli di
un esperto; esplorazione e risoluzio-
ne di problemi in forma nuova.
Pertanto, da questo approccio si
possono desumere principi anche
per selezionare le imprese e prefi-
gurare i micro ambienti di appren-
dimento da utilizzare soprattutto
nel contesto dell’istruzione profes-
sionale: a giudizio dei più i princípi
indicati possono essere mutuati con
successo in altri tipi di scuola.
Quindi occorre pensare ed attrez-
zarsi per predisporre una “proget-
tualità orientata alla costruzione del
mondo d’apprendimento”, orga-
nizzando periodi in cui sia possibi-
le fare esperienze sufficientemente
lunghe (ad esempio le sei settimane
nel periodo estivo e a ridosso della
fine del ciclo scolastico annuale) af-
finché sia possibile per l’utente por-
tare a compimento un progetto.
Sergio Simeoni
Direttore IRTEF
Orientamento e società
39
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
22
Pier Paolo Pasolini,
Putto,
inchiostro su carta, 1943
1...,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39 41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,...104
Powered by FlippingBook