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gli sforzi compiuti, a fornire suppor-
to ed a operare in condizioni di so-
cialità.
Traducendo in termini operativi tut-
te le sovrastanti riflessioni giungia-
mo a definire gli approcci metodo-
logici utilizzabili con i due target di
utenti considerati.
Negli adulti, al fine di coniugare
con efficacia l’esperienza accu-
mulata con l’apprendimento di
nuove competenze ed abilità, si
prospetta l’utilizzo del
training on
the job
(l’apprendimento nell’af-
fiancamento operativo), definito
da Bruscaglioni (2001) la forma
secondaria e contestuale di for-
Informa
durre innovazioni e la conoscenza
è diventata il maggiore valore ag-
giunto nella competizione. Il livello
delle competenze richieste agli in-
dividui continua a crescere, non so-
lo relativamente alle conoscenze
tecnico-scientifiche ma, soprattut-
to, ai saperi trasversali, quali la ca-
pacità di problem-finding e pro-
blem-solving, creatività e decision-
making.
Se a queste considerazioni aggiun-
giamo che, come ha ben sottoli-
neato Moraglia (1996), il giovane è
spesso preoccupato per l’avanza-
mento professionale ed il suo lavo-
ro s’incentra sulle gratificazioni eco-
nomiche, mentre il lavoratore più
anziano, essendo maggiormente in-
teressato ai contenuti del proprio la-
voro, è più propenso a contribuire
creativamente al successo dell’a-
zienda, risulta chiaro che solo un
buon intreccio tra “agire creativo”
ed attività formativa può forse con-
sentire risultati più efficaci.
I principi dell’agire creativo in for-
mazione sono:
la creatività, come ricombinazione
intelligente di elementi già cono-
sciuti e trasformati in qualcosa di
nuovo;
la proposta di attività stimolanti
tendenti a far capire, a valorizzare
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Pier Paolo Pasolini,
Pescatori,
olio su carta telata, 1943-1949
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