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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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indica che gli effetti dell’orientamen-
to universitario “non solo tardano ad
arrivare, ma sono percepiti dai desti-
natari come poco influenti” (Catala-
no e Figà Talamanca, 2002, p. 191).
L’ultima indagine dell’Istat sui lau-
reati del 1998 a tre anni dalla laurea,
se da una parte segnala un leggero
miglioramento nei tempi di conclu-
sione degli studi, dall’altro sottoli-
nea che il 25,9% dei laureati
non ha
ancora un lavoro
(Istat, 2002).
Qualche anno fa, da uno studio sul
rapporto tra le imprese e i neolau-
reati è emerso che per i selezionato-
ri
ciò che veramente conta
è “l’ade-
I
ORIENTAMENTO NELLA TRANSIZIONE
L’ESPERIENZA DE IL TEMPO DEL LAVORO
Paolo Gubitta, Donata Mennucci e Chiara Volpato
LE MOLTE FACCE
DELL’ORIENTAMENTO
AL LAVORO
All’interno del sistema e universita-
rio, l’
Orientamento
è diventato una
costante nell’esperienza di qualsiasi
persona giovane (e non solo). Si par-
tecipa alle giornate di orientamento
della scuola secondaria superiore
per
orientarsi alla scelta
della facoltà
universitaria. Si assiste agli incontri
di orientamento per le matricole, al
fine di
orientare l’impostazione
del
metodo di studio e
scegliere
il piano
di studi. Prima della laurea, ci si
iscrive ai corsi di
orientamento all’in-
gresso nel mercato del lavoro
organiz-
zati ormai da tutte le università. Se
non si trova immediatamente im-
piego, si frequentano i seminari di
orientamento per neolaureati.
Eppure, il rapporto tra i
neolaureati
e
le
imprese
rimane difficile. Una ricer-
ca del Comitato Nazionale per la Va-
lutazione del Sistema Universitario
l rapporto tra i
neolaureati e le imprese
rimane difficile.
Una ricerca del
Comitato Nazionale
per la Valutazione del
Sistema universitario
indica che gli effetti
dell’orientamento
universitario tardano
ad arrivare e sono
percepiti dai destinatari
come poco influenti
Pier Paolo Pasolini,
Ritratto della madre,
olio su carta, 1943-1949