del lavoro: scrivere un curricu-
lum, usare Internet, sostenere un
colloquio di selezione.
A questa attività,
Il Tempo del La-
voro
aggiunge la logica del “con-
feritore” (Normann, 1992), ten-
tando di fornire al neolaureato gli
strumenti per sviluppare un at-
teggiamento
auto-imprenditoriale,
capace di valorizzare il suo per-
corso: il background formativo, le
esperienze personali e il portafo-
glio di abilità e competenze già
possedute. Lo strumento che sin-
tetizza tali obiettivi è la
Professio-
nal Idea,
una metodologia che gui-
da il neolaureato nella definizione
di un piano professionale in rap-
porto a uno specifico contesto
ambientale e organizzativo. Ciò si
concretizza attraverso momenti
di analisi, ricerca, decisione e
azione (Tab. 1).
DESTINATARI,
STRUMENTI
E RISULTATI DE
IL TEMPO
DEL LAVORO
Il progetto ha coinvolto neolaureati
in possesso di una laurea ad
ampio
spettro
(ad esempio, lettere, filoso-
fia, scienze politiche), ossia priva di
un referente professionale preciso,
in grado di orientare le scelte pro-
fessionali delle persone. Finanziato
nella sua prima edizione dalla Fon-
dazione Cariverona, ha coinvolto
160 giovani laureandi e neolaureati
delle province di Vicenza, Verona,
Belluno. Successivamente, i positivi
risultati dell’iniziativa e l’eco sul
territorio hanno portato alla realiz-
zazione di una edizione a Trento,
per l’Agenzia del Lavoro, coinvol-
gendo altri 30 giovani in cerca di la-
voro.Il percorso si compone di 20
giornate in aula e da colloqui indi-
viduali e momenti di auto-forma-
zione, si sviluppa su 2 mesi e si
struttura in 8 moduli che seguono,
per contenuti e metodologia, le fasi
di “vita” del gruppo orientativo
(Tab. 2).Sotto il profilo metodologi-
co, tre sono stati gli aspetti salienti
de
Il Tempo del Lavoro.
In primo luo-
go, è stato redatto per ciascun allie-
vo il
bilancio di competenze
necessa-
rio, non solo per la
personalizzazione
del percorso, ma anche per l’impo-
stazione della
professional idea.
Ampio spazio, inoltre, è stato dato
al
counselling
, non solo
psicologico
(due colloqui individuali per acqui-
sire consapevolezza delle proprie
potenzialità), ma anche
tecnico
(al-
meno un colloquio individuale per
contestualizzare
il progetto rispetto a
precise figure professionali e conte-
sti lavorativi).
Infine, ha avuto un ruolo importan-
te la piattaforma didattica della
Fondazione CUOA, accessibile via
web e utilizzabile non solo per con-
sultare materiali di informazione e
approfondimento, ma anche per fa-
re test di autovalutazione e mante-
nere la comunicazione con tutor,
docenti e altri allievi.
I risultati dell’iniziativa sono soddi-
sfacenti, come emerge da due rile-
vazioni sul
placement
. A 9 mesi
dalla conclusione dei corsi, il 92%
degli allievi aveva trovato un lavo-
ro: tra questi, il 38% aveva iniziato
prima di finire il percorso di orien-
tamento, il 40% entro 3 mesi, il 18%
fra i 3 e i 6 mesi.
Se si considera che una parte consi-
derevole delle persone che hanno
partecipato al corso
era alla ricerca
del lavoro da almeno un anno,
questi
dati sembrano indicare che la stra-
da imboccata sia una tra le più effi-
caci.
ORIENTAMENTO NELLA TRANSIZIONE
34
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
■
22
Unità di analisi
Relazione fra la persona e il mercato del lavoro; gli strumenti, le fonti, le
metodologie che utilizza nel costruire tale relazione. Elementi che
intervengono: le competenze individuali, le richieste del mondo del lavoro,
la relazione fra questi due mondi
Fasi
Analisi delle strategie pregresse utilizzate nell’effettuare la ricerca di lavoro
Ridefinizione di una idea professionale
Individuazione dei vincoli e delle risorse
Definire gli obiettivi a lungo, medio e breve periodo dell’idea professionale
Pianificazione delle azioni
Pianificazione della valutazione
Tab. 1 -
La Professional Idea