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Informa
dott.ssa Dudine (psicologa del la-
voro e consulente aziendale) ha
presentato un’applicazione dell’a-
nalisi del clima psico-sociale azien-
dale, la dott.ssa Sguazzi ha riporta-
to la propria esperienza nel Punto
Ascolto Mobbing, il dott. Colla (psi-
cologo dell’ufficio personale) ha
approfondito il tema della valuta-
zione delle competenze, infine il
dott. Spreafichi (psicoterapeuta e
formatore) ha proposto un’appli-
cazione del pensiero creativo-late-
rale alla formazione. Le loro testi-
monianze potrebbero rappresen-
tare il punto di partenza di un
eventuale percorso nell’ambito
delle nuove dimensioni dell’azione
formativa.
Infatti, l’attività formativa rivolta agli
adulti agisce su emozioni, credenze,
resistenze e valori rappresentando,
quindi, un processo delicato: sola-
mente il reale ed attivo coinvolgi-
mento delle persone che usufruisco-
no dell’intervento formativo con-
sente di poter trasformare il consoli-
dato bagaglio di esperienze accu-
mulate nel corso degli anni in com-
petenze e in potenzialità. Le attività
rivolte ai giovani, d’altro canto, si at-
tuano in contesti nei quali i parteci-
panti sono più pronti ed immediati a
recepire necessitando ugualmente,
nonostante ciò, di un supporto du-
rante l’iter formativo. Alcune carat-
teristiche derivate dalla considera-
zione sulla dinamicità (ed instabilità)
dell’attuale contesto lavorativo
connotano gli interventi formativi,
orientati sia verso gli adulti sia verso i
giovani:
imparare a disimparare, in quanto
l’auspicabile flessibilità professiona-
le deve talvolta sovrapporsi al pa-
trimonio di competenze e capa-
cità possedute dall’individuo;
saper valutare le proprie compe-
tenze;
saper ristrutturare la propria espe-
rienza;
essere innovativi e creativi; infatti,
come ben sottolineano Tierney,
Farmer e Graen (1999), “la creati-
vità individuale è il mattone con cui
si costruisce l’innovazione organiz-
zativa”. La creatività organizzativa
è sinonimo di continui miglioramen-
ti ed adattabilità e rappresenta un
processo circolare in continuo mo-
vimento, di ricerca, soluzione ed at-
tuazione di iniziative (Basadur, Run-
co e Vega, 2000). Ciò vale tanto
per l’organizzazione che per il sin-
golo lavoratore: in termini generali,
si definisce creatività quella produ-
zione di soluzioni appropriate e ori-
ginali per affrontare soluzioni pro-
blematiche in ogni dominio dell’at-
tività umana (Amabile, 1997).
Il progettista di formazione ha a di-
sposizione i classici e tradizionali
metodi e strumenti formativi ben
presentati da Quaglino (1985)
(istruzione programmata, lezione-
lettura-discussione, case-study, in-
cident, simulazione, in-basket, eser-
citazione, colloquio, coaching, out
door, training-group, autocaso, la-
voro di progetto, gruppo di studio)
che, se opportunamente utilizzati
tra loro, permettono di raggiungere
gli obiettivi ed i risultati prefissati.
L’attuale società post-industriale ri-
sulta caratterizzata da un’econo-
mia orientata alla personalizzazio-
ne, dall’immaterialità dei prodot-
ti/servizi che mirano a soddisfare bi-
sogni strettamente psicologici, dal
decentramento delle strutture, dal
prevalere di un valore estetico
quindi meramente superficiale: ne
deriva che le sue variabili di suc-
cesso sono costituite dalla flessibi-
lità, sia delle risorse umane, vero
vantaggio competitivo, sia organiz-
zativa, dal miglioramento del servi-
zio offerto al cliente, dalla qualità e
dalla sicurezza. L’apprendimento
rappresenta oggi lo strumento privi-
legiato delle organizzazioni per svi-
luppare la propria capacità di pro-
46
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
22
Si è svolto a Pordenone il conve-
gno “Le relazioni umane sul luogo
di lavoro”, ideale prosieguo all’in-
contro realizzato due anni or sono
dal titolo “Le nuove frontiere della
psicologia nella gestione delle ri-
sorse umane”, sempre organizzato
dall’Ordine degli Psicologi del Friu-
li Venezia Giulia con il patrocinio
della Provincia e del Comune. Nel
corso dell’incontro si sono succe-
duti alcuni tra i rappresentanti del-
la materia psicologica applicata
ai diversi ambiti: il prof. Gerbino
(Università di Trieste) ha affrontato
il tema dei nuovi orientamenti rela-
tivamente alla psicologia del lavo-
ro, il dott. Marcolin (Ergolab di Udi-
ne) degli aspetti applicativi del-
l’ergonomia, il dott. Fusari (consu-
lente e formatore, referente regio-
nale della Società Italiana di Psi-
cologia del Lavoro e dell’Organiz-
zazione) ha centrato il suo inter-
vento sul confronto tra il processo
di formazione attuato da giovani e
adulti, la dott.ssa Santarcangelo
(Focusjob.com) dell’esperienza di
management
consultant,
la
Pordenone
NUOVE ATTIVITÀ
FORMATIVE:
SPUNTI E RIFLESSIONI
DAL CONVEGNO
“LE RELAZIONI
UMANE SUL LUOGO
DEL LAVORO”
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