ritengono più probabile che i loro
figli concludano l’iter scolastico con
il conseguimento del diploma di
scuola superiore.
Relativamente alla percezione del
coinvolgimento parentale nelle
scelte giovanili, sono emerse delle
differenze legate alle aspettative
d’istruzione degli adolescenti: i gio-
vani che percepiscono bassi livelli
di pressione da parte dei genitori
verso progetti di studio e tradizioni
familiari, formulano aspettative d’i-
struzione più elevate. Percorsi sco-
lastici lunghi sono formulati anche
dai giovani che percepiscono la
possibilità di discutere con i genito-
ri delle proprie opinioni e progetti
di studio (alti livelli di comunicabi-
lità da parte dei genitori).
Da analisi successive è emerso che,
per le ragazze, l’effetto della pres-
sione familiare è più debole e il li-
vello di comunicabilità genitori-fi-
glie è elevato; contrariamente i ma-
schi subiscono una forte pressione
parentale in un contesto tra l’altro
caratterizzato da scarsa comunica-
bilità familiare. Si spiega in questo
senso la tendenza femminile a pro-
gettare scelte scolastiche di livello
elevato, così come si spiega la ten-
denza maschile a progettare scelte
scolastiche a breve termine. L’istru-
zione quindi viene ad assumere un
ruolo diverso a seconda del genere:
per la donna è la strada fondamen-
tale per la crescita personale, il mi-
glioramento dell’identità e l’inseri-
mento più agevole nel mondo del
lavoro. Per i maschi è il mezzo at-
traverso il quale raggiungere imme-
diati obiettivi lavorativi, che con-
sentano l’assunzione del ruolo pre-
valentemente professionale e di so-
stentamento familiare che da sem-
pre la tradizione impone. Il sentito
valore della storia familiare spinge
soprattutto i giovani friulani ma-
schi, più delle femmine, a cercare di
mantenere la tradizione. La loro
scelta scolastica e di conseguenza
occupazionale viene così dettata
più che dai propri desideri, dalla
consapevolezza di non poter e so-
prattutto non voler rompere la tra-
dizione della propria famiglia.
2.
Risultati occupazione
Per quanto riguarda il genere, è
confermata, anche in Friuli-Venezia
Giulia, la tendenza, riscontrata in
altre aree, secondo la quale i maschi
più delle femmine scelgono profes-
sioni di
livello inferiore-alto
(lavora-
tori specializzati e piccoli artigiani
come l’idraulico, il meccanico, il
coltivatore diretto ecc.), mentre le
femmine mirano più dei maschi a
professioni del
livello medio-basso
(impiegate, segretarie, commesse,
cassiere, assistenti di asili nido, in-
fermieri professionali, ecc.), e del
li-
vello superiore-basso
(consulente tec-
nico, insegnante di scuola media in-
feriore e superiore, ecc.) e alto (av-
vocato, ingegnere, medico, com-
mercialista, docente universitario,
dirigente di grande impresa, ecc.).
Indipendentemente dal genere, le
aspirazioni professionali dei ragaz-
zi sono condizionate dallo status
sociale di appartenenza: le occupa-
zioni dei livelli più elevati sono me-
no attese dai giovani di status infe-
riore, mentre ad esse ambiscono i
ragazzi di status elevato.
Relativamente all’analisi dell’in-
fluenza genitoriale sulla formazio-
ne delle aspettative di occupazione
dei figli, l’indagine ha messo in luce
differenze legate al genere nonché
allo status sociale. Le aspettative
parentali percepite dai giovani se-
guono l’andamento delle aspettati-
ve realmente espresse dai genitori: i
genitori prevedono, più per le figlie
che per i figli maschi, un’occupazio-
ne di
livello medio-basso
, diversa-
mente più per i maschi che per le
femmine un’occupazione di
livello
inferiore-alto.
Le aspettative occupazionali ideali
espresse dai padri e dalle madri ri-
sentono dell’influenza dello status:
entrambi i genitori prevedono
idealmente per il figlio/a un’occu-
pazione di livello concorde con il
proprio status sociale; sono in parti-
colare i padri di status medio a de-
siderare, per i propri figli, occupa-
zioni di livello medio-alto. Se per i
padri non si sono riscontrate diffe-
renze di genere, le madri, invece,
progettano professioni di livello
medio-basso più per le figlie fem-
mine che per i maschi.
L’analisi del modello proposto da
Rosen e Aneshensel, ha confermato
l’ipotesi secondo la quale sulla for-
mazione delle aspettative professio-
nali ha un ruolo centrale la socializ-
zazione nella famiglia; i progetti la-
vorativi dei giovani risentono prin-
cipalmente dell’influenza delle
aspettative genitoriali. Le aspettati-
ve paterne hanno un peso maggiore
di quelle materne sui progetti ma-
schili rispetto a quelli femminili; le
madri, a loro volta, tendono ad in-
fluenzare maggiormente le femmi-
ne rispetto ai maschi.
I risultati emersi dalla ricerca sono
coerenti con le caratteristiche della
società regionale. Alla luce dei ri-
sultati dell’indagine svolta e grazie
al contatto diretto con gli studenti e
i loro insegnanti è possibile fare al-
cune considerazioni.
Il Friuli-Venezia Giulia, dal punto
di vista delle aspettative occupazio-
nali giovanili, resta ancorato alla
tradizione; ne è un’ulteriore confer-
ma l’incapacità di idealizzare un
progetto occupazionale futuro che
si discosti da quello reale. L’aspetta-
tiva reale giovanile, influenzata dal
peso della tradizione, finisce per
coincidere con il loro “sogno nel
LE INFLUENZE FAMILIARI
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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