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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LE INFLUENZE FAMILIARI
SULLE ASPETTATIVE DI ISTRUZIONE
E DI OCCUPAZIONE DEGLI ADOLESCENTI
Paola Zerbin, Pierangelo Barbiero
PREMESSA
L’interesse per l’adolescenza in re-
lazione al disagio e alla patologia
della personalità, tipico di un ap-
proccio medicalista al problema, è
stato superato negli ultimi anni a
favore di una prospettiva diversa,
che studia l’adolescenza come fase
normale del ciclo di vita individua-
le. Ciò non toglie che il periodo d’u-
scita dall’infanzia e d’ingresso al-
l’età adulta resti uno dei più critici,
ed ancor più oggi che i simboli e i
riti di passaggio a tale fase sono ve-
nuti meno. L’epoca moderna, infat-
ti, dopo aver creato l’adolescenza
non si è preoccupata di demarcarne
in modo netto l’inizio e la conclu-
sione; tale assenza offre la possibi-
lità di sperimentare più a lungo le
diverse proposte messe a disposi-
zione dall’ambiente al quale si ap-
partiene. Conseguenza inevitabile
di ciò, è il prolungamento del perio-
do adolescenziale, in cui il ragazzo,
essendo in una posizione per lui
non così scomoda, ha messo le radi-
ci. Questa situazione è quella che
Erikson (1974) definisce “stato di
moratoria psico-sociale”, in cui è
possibile provare sempre nuove
esperienze che consentono all’indi-
viduo di stagnare in un’attesa che
può essere continuamente rinnova-
ta, fino a quando si avverte il peri-
colo di doversi assumere delle re-
sponsabilità d’adulto. Il tempo del-
la transizione sembra diventare re-
lativo e delimitato da un orizzonte
rischioso, che spegne l’iniziativa e
porta a negare la possibilità stessa
della transizione.
Il timore relativo al passaggio alla
fase adulta, obbliga l’adolescente
ad una lunga permanenza con il
nucleo familiare d’origine e ad una
forzata risocializzazione, in cui i
genitori devono mettere in discus-
sione le relazioni familiari mentre i
ragazzi sono tenuti ad impegnarsi
a costruire la propria identità. En-
trambe le generazioni si pongono,
come fine comune, quello di rende-
re possibile una convivenza pacifi-
ca, presupposto di base per una
più semplice transizione all’età
adulta. In questi termini l’adole-
scenza è vista come un’impresa
evolutiva congiunta tra genitori e
figli
,
caratterizzata da una trasfor-
mazione dei legami preesistenti,
che avviene attraverso una regola-
zione delle reciproche distanze e
una rinegoziazione della relazione
genitori–figli.
Uno dei compiti fondamentali tipici
dell’adolescenza riguarda la pianifi-
cazione del proprio futuro, compito
che si delinea come particolarmente
impegnativo. L’adolescente, infatti,
si trova nella necessità di operare
delle scelte che lo obbligano a preci-
sare progetti concernenti sè stesso,
quale futuro adulto. Questo compito
è fortemente influenzato, sia da fat-
tori individuali, sia da fattori sociali,
ma ciò che risulta determinante è
l’apporto familiare, il cui funziona-
mento è indiscutibilmente influen-
zato dal tipo di relazione esistente
tra genitore-adolescente, che, a sua
volta, è correlata con la qualità della
comunicazione. Numerosi studi, in-
fatti, continuano a rafforzare l’idea
che, nel processo di formazione del-
l’identità adulta, la comunicazione
sia considerata una tra le dimensioni
più importanti; pertanto una relazio-
ne positiva tra genitori e figli è stret-
tamente correlata ad un’adeguata
comunicazione, in cui i genitori ac-
cettano gradualmente le opinioni e i
punti di vista dei ragazzi che, a loro
volta, si impegnano a sviluppare
una forma interattiva con i genitori,
priva dell’aspetto conflittuale. È per-
ciò molto più probabile, che in un
clima così positivo, la pianificazione
del futuro, presupposto di base per
la transizione all’età adulta, sia un
frequente argomento di discussione
tra genitori e figli. Il tipo di relazione
familiare e la qualità della comuni-
cazione svolgono quindi un ruolo
fondamentale soprattutto nel mo-
mento in cui l’adolescente deve ope-
rare delle scelte, riguardanti sé e il
proprio futuro.
Le scelte adolescenziali si incon-
trano e si scontrano con una serie
di elementi sia di origine soggetti-
va, (interessi, capacità personali e
autostima), sia socio-economica
(status economico della famiglia),
che culturale (stile educativo dei
genitori, tradizione familiare, li-
velli di aspirazione, valori). In
questi termini, la progettualità fu-
tura dell’individuo subisce l’in-
fluenza del processo di socializza-
zione: la realtà funge da modello e
maschi e femmine tendono ad ela-
borare scelte che riproducono le
differenze esistenti. Nel processo
na ricerca condotta
su un campione di
adolescenti del
Friuli-Venezia Giulia
per indagare quanto le
tradizioni familiari
influenzino
le scelte dei percorsi
formativi
ed occupazionali
dei giovani
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