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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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scaturiscono da vari concetti intricati
nei quali vengono formulate. Di con-
seguenza, queste domande portano il
marchio di questi contesti. D'altronde,
si trasformano in funzione dei cambia-
menti di questi contesti.
È questo il punto che tratterò nella pri-
ma parte della mia esposizione. L'idea
che vorrei presentare è la seguente: le
pratiche del bilancio di competenze (e
anche quelle della convalida di ciò
che si è acquisito con l'esperienza)
rappresentano una risposta alla do-
manda sull'orientamento così com'è
stata posta nel contesto di una certa or-
ganizzazione del lavoro che Alain Tou-
raine chiamò "il sistema tecnico del la-
voro". Tuttavia, queste stesse pratiche
continuano a svilupparsi nell'ambito
della segmentazione crescente del
mercato del lavoro, legata alle mon-
dializzazioni dell'economia e del lavo-
ro. Prendono allora una direzione di-
versa, sulla quale conviene interrogar-
si.
Fin qui, ho insistito sulla relazione tra
questi contesti sociali e le domande
sull'orientamento che ci si pone. Desi-
dererei, nella seconda parte della mia
esposizione, affrontare l'altra parte di
questo argomento, cioè quella delle ri-
sposte che vengono date a tali doman-
de. Infatti, la formulazione di una do-
manda non determina, almeno in mo-
do immediato, la risposta che vi viene
data. Formulare una risposta ad una
domanda di natura sociale, come lo
sono le questioni dell'orientamento,
suppone in effetti due cose. Si tratta, da
un lato, di definire le finalità dell'inter-
vento, e dall'altra di determinare le
condizioni di un'azione efficace che
permetta di raggiungere gli obiettivi
prefissati.
Definire le finalità di una pratica socia-
le significa precisare le mire collettive
ed individuali di tale pratica. Molto
concretamente, il punto è il seguente:
quali sono gli obiettivi ultimi sia in ter-
mini di organizzazione sociale che di
sviluppo individuale? Mi sembra che
oggi questa domanda sia un po' lascia-
ta in ombra.
Essendo tali finalità definite, conviene
ancora darsi i mezzi per intervenire ef-
ficacemente. Il che suppone uno svi-
luppo del sapere in questo campo. Ciò
significa "condurre delle ricerche".
Ora, condurre delle ricerche implica,
in un primo momento, la trasformazio-
ne delle questioni sociali in problemi
scientifici, ossia in problemi scientifi-
camente trattabili. Per dirlo in una pa-
rola sola: instaurare delle precise prati-
che di bilancio di competenze presup-
pone il possedere una teoria scientifica
relativa alle competenze e al loro svi-
luppo. Mi sembra che, purtroppo, non
ci siamo ancora.
I. Le questioni di orientamento sono
questioni socialmente prodotte
Ci sono due grandi categorie di fattori
che determinano le questioni di orien-
tamento:
- i primi possono essere definiti come
cornici ideologiche o filosofiche ge-
nerali, che sostengono il modo in
cui ci rappresentiamo alcune que-
stioni sociali;
- i secondi fattori sono i contesti eco-
nomici, tecnici o sociali che sono al-
l'origine di alcune questioni sociali
alle quali conviene dare delle rispo-
ste.
I. 1 Le cornici ideologiche o filosofi-
che
Menzionerò solo brevemente le corni-
ci ideologiche o filosofiche che segna-
no le nostre attuali concezioni sull'o-
rientamento. Se ne possono distingue-
re quattro:
- l'accentramento sull'individuo,
- la responsabilità che gli viene attri-
buita di costruirsi da sé,
- la centralità dell'attività professiona-
le nella costruzione relativa all'iden-
tità e nell'integrazione sociale,
- la rappresentazione dell'avvenire
come incerto ed instabile.
Si può individuare l'accentramento
sull'individuo sin dall'opera che viene
considerata come fondatrice delle pra-
tiche di orientamento negli Stati Uniti,
"Choosing a vocation", di Frank Par-
sons. Secondo Parsons, l'individuo è al
centro del dispositivo. La società viene
vista, in base al titolo dell'opera di
Norbert Elia (1987, 1991) come "la so-
cietà degli individui". Una tale conce-
zione si allontana da quella di autori
come Alfred Binet i quali, invece, met-
tono l'accento sulla totalità sociale.
Quest'ultimo considerava infatti che
l'orientamento professionale doveva
contribuire alla costruzione di una so-
cietà "dove ognuno avrebbe lavorato
secondo le proprie attitudini ricono-
sciute in modo che niente della forza
fisica venisse persa per la società" (Bi-
net, 1980).
Quest'individuo, posto al centro del
dispositivo di orientamento, lo consi-
deriamo più come autonomo, respon-
sabile e capace di essere indipendente
zata alla valorizzazione delle speci-
ficità, al coordinamento/integrazio-
ne dei servizi, al riconoscimento
delle professionalità, ecc.);
• l’orientamento nei confronti degli
adulti che ha fatto molta fatica fino-
ra a decollare (tranne poche espe-
rienze di eccellenza), per problemi
di organizzazione dei servizi, di
azioni/metodologie aspecifiche, di
trasferimento di buone pratiche a cui
mancano i presupposti normativi di
riferimento (vedi bilancio di compe-
tenze) ecc., dovrebbe trovare in que-
sto sforzo generale di ridefinizione
un quadro di riferimento più traspa-
rente ed un terreno più fertile.di ap-
plicazione.
PROBLEMATICHE
E FINALITÀ
DELL’ORIENTAMENTO
LUNGO TUTTO
L’ARCO DELLA VITA
Jean Guichard
CNAM Parigi
Introduzione: il bilancio di competen-
ze, una pratica paradigmatica dell'o-
rientamento alla fine del ventesimo
secolo
Le professioni di consulenza dell'o-
rientamento professionale si sono svi-
luppate, nei paesi ricchi, sin dall'inizio
del ventesimo secolo. Così, si può no-
tare che Alfred Binet pubblicò dei testi
molto stimolanti su questo argomento
nel 1908, che l'opera fondatrice di
Frank Parsone, "Choosing a vocation"
fu pubblicata a Boston nel 1909 e che
le prime leggi riguardanti l'orienta-
mento professionale dei giovani furono
votate, sia in Germania che in Francia,
nel 1922.
Il fatto che questi eventi siano conco-
mitanti non è un caso: la questione
dell'orientamento professionale nasce
dallo sviluppo della società industriale.
Nasce, in particolare, dalla nascita di
nuovi lavori, dalla diversificazione del-
le professioni e da ciò che è stato defi-
nito "l'esodo rurale", cioè il diventare
"operai" da parte di un gran numero di
persone, i cui genitori lavorarono nel-
l'agricoltura per intere generazioni.
Il punto che mi sembra importante sot-
tolineare qui è il seguente: le domande
relative all'orientamento si pongono in
determinati contesti. Queste domande