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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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formazione professionale e tutti i servi-
zi territoriali di supporto, compreso
l’orientamento.
L’Amministrazione regionale del Friuli-
Venezia Giulia, come sicuramente sarà
noto a molti di voi, è stata particolar-
mente attenta alle problematiche del-
l’orientamento attivando fin dai primi
anni ottanta, all’interno delle politiche
sul diritto allo studio, un servizio per
l’orientamento rivolto prevalentemente
alle scuole.
Da allora molta strada è stata fatta e si
sono accumulate molte esperienze e
realizzati molti progetti, che hanno
portato la Struttura regionale di orien-
tamento della Direzione dell’Istruzio-
ne e della Cultura a svolgere un ruolo
di primo piano sul territorio regionale,
ottenendo anche notevoli apprezza-
menti a livello nazionale (cito solo l’ul-
timo riconoscimento ottenuto dal pro-
getto “Orientamento On Line” risultato
vincitore per la sezione sulle politiche
informative rivolte ai giovani nel con-
corso “Regionando 2002”, promosso
dalla Conferenza dei Presidenti delle
Regioni, all’interno del Forum Pubbli-
ca Amministrazione).
Oggi la situazione è molto diversa, il
concetto di orientamento si è molto di-
latato, sono nati e stanno crescendo al-
l’interno delle politiche di settore mol-
te altre iniziative, attività o veri e pro-
pri servizi (ad es. l’orientamento uni-
versitario o le iniziative cresciute con i
Fondi europei all’interno della FP o l’o-
rientamento al lavoro affidato ai nuovi
servizi provinciali per l’impiego).
È indispensabile lavorare anche per
creare una Rete di servizi coerenti tra
loro, in grado di realizzare nel loro in-
sieme un “Sistema per l’orientamento
continuo” di cui l’orientamento degli
adulti è parte integrante.
Per questo motivo sono molto preziose
le esperienze sul campo, soprattutto se
vengono accompagnate dalle riflessio-
ni teoriche e dal confronto con altre
realtà regionali ed europee: permetto-
no di anticipare gli scenari e di prepa-
rare i contesti culturali, professionali e
organizzativi che poi faranno fare il
salto di qualità ai nuovi servizi da im-
postare. Questo è l’obiettivo del nostro
lavoro attuale.
Il ricco incontro di oggi é solo un pri-
mo momento di un inteso periodo di
attività che sta partendo con l’obiettivo
di coinvolgere tutta la comunità regio-
nale (ed in particolare le strutture e de-
gli operatori) nel ragionare assieme su
quale sistema di servizi per l’orienta-
mento continuo vogliamo offrire ai cit-
tadini del Friuli-Venezia Giulia.
In particolare voglio citare tre filoni
SALUTI
DELL’AMMINISTRAZIONE
REGIONALE DEL
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Cristiano Degano
Consigliere Regionale
L’occasione di questa giornata di stu-
dio e di confronto viene data dall’esse-
re giunti alla conclusione di un proget-
to sperimentale sul “Bilancio di com-
petenze”, attivato presso i Centri di
orientamento della Direzione Regiona-
le dell’Istruzione e della Cultura. Il
progetto ha lasciato in eredità materia-
li, esperienze e riflessioni teoriche e
metodologiche che abbiamo pensato
di proporre alla comunità allargata de-
gli orientatori e dei formatori in due
modi complementari:
a) Il volume “Risorse per il bilancio di
competenze”,
b) il seminario di oggi, che vuole esse-
re un contributo agli operatori dei si-
stemi dell’Orientamento, dell’Istruzio-
ne, della Formazione e del Lavoro per
discutere assieme su come impostare
una Rete di servizi per l’orientamento
in un’ottica di continuità nell’arco del-
la vita.
Le risorse umane (le persone, i cittadi-
ni con la loro competenza professiona-
le e sociale) sono la miglior ricchezza
del nostro territorio, bisogna fare il
possibile per farle crescere / maturare
in un continuum: ai giovani dobbiamo
offrire una formazione di qualità con
più esperienze pratiche e maggior
coinvolgimento personale nei processi
formativi (didattica attiva, stage, alter-
nanza...) agli adulti dobbiamo garanti-
re maggiori possibilità di studio e di
formazione continua e la valorizzazio-
ne dell’esperienza e della competenza
già acquisita.
Oggi, nella vita professionale e sociale
delle persone, ci sono mediamente
molti cambiamenti, maggior incertez-
za e maggior rischio di marginalità.
Le migliori opportunità di studio e di
lavoro diventano anche molto diversifi-
cate e sofisticate: non sono sempre evi-
denti e automaticamente raggiungibili.
Alle persone per orientarsi è richiesto
un impegno personale, la capacità di
apprendere costantemente dall’espe-
rienza e una maggior consapevolezza
dei propri obiettivi.
Bisogna dunque investire sulle perso-
ne, sulla loro capacità di crescere, di
imparare continuamente, sulla loro
creatività ed autodeterminazione.
Contemporaneamente bisogna far cre-
scere anche le strutture: la scuola, la
di lavoro sui quali la Struttura di
orientamento e la Direzione dell’I-
struzione e della Cultura saranno im-
pegnate nel prossimo anno:
A) Il “
Progetto di Sistema
” nel settore
dell’orientamento, (finanziato con
l’Ob. 3 del FSE - POR 2002-2006)
che è partito con il 1 ottobre e che
porterà a realizzare nei prossimi
mesi un Centro Risorse regionale,
otto nuovi sportelli informativi per
gli adulti, molti materiali e attività
di supporto ed un’intensa attività di
assistenza tecnica rivolta ai decisori
e agli operatori per ragionare assie-
me sulle regole della Rete dei servi-
zi da costruire.
B) L’avvio di un lavoro preparatorio
per armonizzare e potenziare i ser-
vizi alle scuole e alle famiglie nel-
l’area del disagio scolastico.
C) Una riflessione complessiva sullo
sviluppo della scuola in regione e
sui nuovi compiti spettanti all’Am-
ministrazione regionale e agli Enti
locali (Conferenza regionale sulla
scuola).
Mi pare che con queste premesse il
Friuli-Venezia Giulia, per la sua posi-
zione geografica e per le esperienze
già in atto, possa diventare un labora-
torio privilegiato di modelli d’interven-
to e di buone pratiche per ottenere un
salto di qualità diffuso e superare final-
mente la frammentarietà delle iniziati-
ve che finora ha caratterizzato la situa-
zione dei servizi italiani nel settore
dell’orientamento.
GLI SCENARI ITALIANI
PER L’ORIENTAMENTO
DEGLI ADULTI
Maria Luisa Pombeni
Università di Bologna
Se dobbiamo ricercare negli eventi sto-
rici i presupposti culturali che hanno
portato a delineare gli attuali scenari
dell’orientamento, tre sono gli elemen-
ti chiave a cui fare riferimento:
• la chiusura, avvenuta in Italia negli
anni ’60, dei Centri di orientamento
promossi dal Ministero del Lavoro e
il superamento dello strumento del-
l’orientamento come pratica di sele-
zione sociale;
• la diffusione a livello sperimentale
delle linee-guida della Commissione
Europea (dal convegno di Bratislava
degli anni ’60 al Memorandum del
2000);