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essi interagiscono, la seconda parte
del testo tratta di un altro elemento
di grande importanza nell’ambito
del colloquio, ovvero la struttura
dell’intervista stessa, in particolare
del suo grado di strutturazione, del
numero d’intervistati/intervistatori
presenti e dello stile di conduzione
adottato dal selezionatore. Non esi-
ste una forma ottimale d’intervista -
l’utilizzo di una metodologia specifi-
ca dipende dalla relazione tra di-
versi fattori- sebbene numerose ri-
cerche hanno fissato le linee guida
di un impiego appropriato in grado
di ridurre l’incidenza di possibili di-
storsioni soggettive e di aumentarne
i risultati predittivi:
- un elevato grado di strutturazio-
ne ove il colloquio è centrato
esclusivamente sulle situazioni
lavorative (situational interview)
- la compresenza di differenti in-
tervistatori (panel interview)
- uno stile di conduzione profes-
sionale, che permette anche la
raccolta di una quantità mag-
giore d’informazioni relative al-
l’intervistato e, contemporanea-
mente, trasmette un’ immagine
positiva dell’azienda.
La seconda metà del libro punta
l’attenzione sulla valutazione e sulla
pratica dell’intervista di selezione,
considerate cruciali nell’iter seletti-
vo. Il momento valutativo, in parti-
colare, comprende tre fasi:
1. Impressiva
, formata dalla pre-
intervista e dall’intervista stes-
sa, durante la quale si raccol-
gono informazioni sull’intervi-
stato. Integrando il Seven Point
Plan di Rodger (1970) ed il Five
Point Plan di Fraser (1978) si
giunge a delineare uno sche-
ma di massima degli aspetti in-
dagati, riguardanti general-
mente quell’insieme di caratte-
ristiche relative alla relazione
individuo-mansione/organizza-
zione, che costituiscono impor-
tanti elementi di previsione del
futuro professionale:
- impressione esteriore
- curriculum lavorativo
- motivazioni lavorative
- curriculum scolastico
- interessi extralavorativi
- impressioni sul carattere (ca-
pacità di contatto, equilibrio
emozionale, adattabilità, ini-
ziativa, autonomia, responsabi-
lità, capacità decisionale, lea-
dership, capacità di organizza-
zione, creatività, apertura di
idee, regolarità/sistematicità)
- eventuale situazione familiare.
2. Valutativa
, ove l’intervistatore
confronta i dati ricavati con le
caratteristiche del candidato
ideale (modello teorico, valuta-
zione assoluta) o con quelle di al-
tri candidati (modello concreto,
valutazione relativa). In questa
fase sono molti i possibili errori
che l’intervistatore può commet-
tere: indulgenza, severità, errore
sequenziale, errore di tendenza
centrale, errore di effetto alone,
errore di contrasto/somiglianza,
errore logico, errore di proiezio-
ne, ingiusta discriminazione.
3. Espressiva
, in cui il selezionatore
concretizza in modo chiaro e
univoco i giudizi formulati in pre-
cedenza solo mentalmente, ge-
neralmente riferiti a tratti specifi-
ci legati alla mansione, con de-
terminate tecniche espressive.
Le ultime pagine contemplano la
fase impressiva, ribadendo l’impor-
tanza di un’adeguata pianificazio-
ne del colloquio da parte dell’inter-
vistatore, in termini di documenta-
zione, setting fisico e tempi, che de-
ve risultare un profondo conoscitore
dei processi socio-cognitivi della
persona, in primis dei propri, e delle
organizzazioni: solo così è possibile
cogliere le potenzialità individuali
ed inserire il lavoratore in un conte-
sto ottimale. Vengono, inoltre, forni-
te alcune indicazioni utili per la pra-
tica selettiva:
• Creare un clima professionale e
di fiducia, non formale, mante-
nendo un elevato grado d’inte-
resse, collaborazione e motiva-
zione nell’intervistato.
• Evitare di manifestare il proprio
giudizio, rispettando le opinioni
del candidato ed aiutandolo a
superare eventuali momenti
d’incertezza.
• Porre le domande utilizzando un
linguaggio appropriato, iniziare il
colloquio con argomenti familia-
ri e generali, evitando domande
strettamente personali e rassicu-
rare l’intervistato sulla segretezza
delle informazioni che verranno
raccolte.
• Terminare il colloquio, solo dopo
aver sondato tutte le aree d’in-
teresse, con un bilancio dell’in-
contro stesso ed un’eventuale
autoanalisi da parte dell’intervi-
stato, che gli permetta di pren-
dere maggior coscienza di sé.
Sara Vizin
Libri • la recensione
97
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
21
Tina Modotti,
Calle
, Messico 1925
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