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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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su una sedia, sotto la quale era stato
posizionato un campanello che doveva
essere preso da uno degli altri bambini,
in una sorta di reciproco controllo di chi
dovesse compiere l’azione. Il secondo
gioco,
“dipingere i palmi”
, poneva due
bambini uno di fronte all’altro: uno era
bendato e doveva porgere il palmo della
mano all’altro; quest’ultimo scriveva un
numero o una lettera dell’alfabeto che
doveva essere indovinata dal bambino
bendato.
Strategie utilizzate durante
il percorso di gruppo
Durante gli incontri sono state utiliz-
zate alcune basi psicoeducative speci-
fiche, in considerazione delle specificità
cliniche e delle dinamiche relazionali dei
bambini con ADHD, quali:
l
organizzare lo spazio in zone tema-
tiche per permettere al bambino di
orientarsi emuoversi in autonomia;
l
utilizzare uno strumento (gomito-
lo) per chiedere la parola, in modo
tale da evitare una sovrapposizio-
ne contemporanea a livello verbale
da parte dei soggetti;
l
fornire compiti alternativi, nel caso
di un completamento anticipato
del proprio compito in rapporto al
tempo concesso (predisposizione
di un momento riempitivo dell’at-
tesa, ad es. con un disegno);
l
suddividere il compito in attività
più brevi, con giochi di breve du-
rata alternati alla discussione;
l
fornire indicazioni chiare, brevi e,
possibilmente, accompagnate da
esemplificazioni visive o verbali;
dopo aver fornito le informazioni
necessarie fare degli esempi;
l
spiegare punto per punto il com-
pito, per permettere di focalizzare
l’attenzione solo su una piccola
parte; in caso di richiesta/compiti
più prolungati, fornire un’indica-
zione alla volta, oppure scrivere
i passaggi per renderli sempre
fruibili nel caso di disattenzione
o facile distraibilità;
Mossa (GO),
collezione privata,
Favole
, 1966-67
pastelli a olio e a cera su
carta, particolare.
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