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ORIENTAMENTO E SCUOLA
ESPERIENZA
dI GRUPPO ED
AUTOSTIMA NEI
BAMBINI CON ADHD
UN’ATTIVITÀ DI COOPERATIVE LEARNING
Guido de Rénoche, Silvia Ferro, Luigi Bianchin, David Polezzi
I
l lavoro di gruppo con
i bambini affetti da
ADHD, rappresenta
una delle possibili
modalità di approccio
terapeutico scegliendo
come modalità
privilegiata quella
del “cooperative
learning”, poiché essa
fornisce al bambino la
possibilità di interagire
inmaniera adeguata e
positiva con i coetanei
L’AUTOSTIMA
L’autostima è un termine usato in psi-
cologia per indicare la valutazione com-
plessiva di una persona e la fiducia che
dimostra di avere nelle sue capacità. Il
concetto di autostima è stato discusso
per lungo tempo e la sua storia e le sue
caratteristiche si evolvono con l’ampliarsi
delle conoscenze scientifiche. Per prima
cosaoccorre fareunadistinzione tra auto-
stima e concetto di sé; questi due termini
vengono spesso usati, infatti, come sino-
nimi e intesi come intercambiabili, anche
se in realtà non lo sono perché identifi-
cano due concetti correlati tra loro, ma,
al tempo stesso, distinti.
Il
concetto di sé
è l’insieme degli ele-
menti a cui una persona si riferisce per
descriversi. Burns (1979) lodefinisce come
“un’immagine composita di ciò che pen-
siamo di essere, ciò che pensiamo di poter
realizzare, ciò che pensiamo che gli altri
pensino di noi e ciò che vorremmo essere”
.
Per esempio, unbambinopuò considerare
se stesso come un bravo studente, come
l’amico di qualcuno, come un nuotatore.
Il concetto di sé è piuttosto variabile e si
modifica in base all’età dell’individuo e ai
suoi interessi, influenzandone successi-
vamente i comportamenti.
L’autostima
è invece
“una valutazione
circa le informazioni contenute nel concetto
di sé e deriva dai sentimenti del bambino
nei confronti di se stesso inteso in senso
globale”
(Pope, 1992). Un bambino po-
trebbe essere un bravo sportivo ed un
mediocre studente. Se tale bambino at-
tribuisce molta importanza alla scuola
ed una importanza minimale allo sport
avrà, come conseguenza, una ridotta sti-
ma di sé. L’autostima risulta dunque una
combinazione fra la realtà che una per-
sona vive e la valutazione che la persona
stessa fornisce di tale realtà. Altri autori
(Branden,1969) hanno inoltre riscontrato
che l’autostima può essere espressa in
sette ambiti principali:
conoscenza di sé;
il sé e gli altri; accettazione di sé; autono-
mia; espressione di sé; fiducia in se stessi;
consapevolezza.
La valutazione sugli eventi e sulle com-
petenze reali della persona dipendono da
ciò che viene definito
sé ideale
, cioè da un
sé teorico che rispecchia tutto ciò che la
persona vorrebbe essere. La discrepanza
tra il sé ideale e il sé percepito (reale) può
indurre a fornire una valutazione negativa
di sé, finendo con l’alimentare una bas-
sa autostima. È importante distinguere
tra autostima generale, intesa come “la
misura in cui il soggetto crede di essere
capace, significativo, degno di successo e
valore”(Coopersmith, 1969), e l’autostima
in ambiti specifici, che rappresenta invece
(Harter 1999):
l
le caratteristiche che rispecchiano
il senso individuale di adeguatezza
in ambiti particolari, quali la propria
competenza cognitiva (per esem-
pio:
“sono intelligente”
);
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