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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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LA SCELTA DI UN
APPROCCIO PLURALE
L’adozione di questo approcciome-
todologico è dovuta a due differenti
tipi di considerazioni:
- la molteplicità e l’eterogeneità de-
gli attori coinvolti nei percorsi di
inclusione attiva delle persone con
disturbo psichico, a livello sia istitu-
zionale che personale (reti primarie
e secondarie, formali e informali),
sia pubblico che privato; attori con
ruoli e funzioni differenti, che deter-
minano ricadute sia sulla
governan-
ce
del sistema che sugli aspetti più
operativi dell’accompagnamento.
Tale complessità impone un ap-
proccio ad interazione partenariale
in tutte le fasi progettuali, da quella
dell’ideazione, alla condivisione in
itinere e finale dei risultati prodotti;
- la complessità delle problematiche
connesse all’inserimento lavorativo,
inteso come elemento imprescindi-
bile di ogni intervento riabilitativo
finalizzato a restituire autonomia e
dignità alla persona (quindi forte-
mente interconnesso ai problemi
della cura, della ricostruzione dei
legami familiari e amicali, della so-
luzione abitativa, della gestione del
tempo e delle relazioni), richiede
una
presa in carico globale
da par-
Il Programma Pro.P
Nel 2007 l’Isfol ha avviato il
Programma Pro.P (Programma per il sostegno
e lo sviluppo dei percorsi integrati di inclusione socio-lavorativa dei soggetti
con disturbo psichico)
, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali, con l’obiettivo di identificare, rafforzare e diffondere modelli
innovativi di intervento per l’inclusione attiva delle persone con disturbo
psichico, a partire dalle esperienze già consolidate a livello territoriale.
Il Programma, realizzato in collaborazione tra l’Isfol e gli Assessorati
alla Sanità, alle Politiche Sociali, al Lavoro e alla Formazione di alcune
regioni italiane, ha coinvolto fino ad oggi dieci territori: Campania, Lazio,
Marche, Molise, Puglia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
Le attività di ricerca-intervento realizzate si configurano quali azioni di
sistema di interesse nazionale che hanno la finalità di intervenire sugli
aspetti più critici dei percorsi di inclusione attiva per facilitare l’inserimento
ed il mantenimento al lavoro dello specifico
target group
. Tali attività,
anche se sviluppate in maniera differenziata nelle singole regioni, per
tenere conto delle diversificate esigenze e specificità territoriali, sono
riconducibili alle seguenti linee prioritarie comuni di intervento:
• sviluppo delle reti interistituzionali e territoriali di supporto;
• competenze e formazione degli operatori;
• ruolo della cooperazione sociale e dell’associazionismo;
• contrasto dello stigma e percorsi di inserimento nel mercato del lavoro
profit.
I risultati e prodotti conseguiti sono significativi, sia dal punto di vista
culturale, in termini di ampliamento del dibattito, sensibilizzazione delle
parti sociali, raccolta dati e diffusione dell’informazione; sia in termini
di elaborazione condivisa e sperimentazione di documenti normativi
programmatici e strumenti di lavoro (Linee Guida regionali, Convezioni e
Protocolli d’Intesa, modelli di competenze e percorsi formativi innovativi).
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito
o scrivendo a:
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