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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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contro le pareti. Le implicazioni sono
numerose in quanto, se le difficoltà
didattiche che i bambini con questo
disturbo affrontano li possono por-
tare al fallimento scolastico, il ricor-
so a reazioni impulsive e aggressive
complica le loro relazioni sociali e li
può condurre all’emarginazione da
parte dei coetanei.
In base a queste premesse è stato
condotto all’interno dell’ULSS 16 di
Padova un training di dieci incon-
tri con l’obiettivo di condividere le
emozioni reciproche e promuovere
le abilità sociali, sia attraverso l’adat-
tamento dell’ambiente, sia mediante
attività e giochi di gruppo attraverso
i quali sperimentare pratiche social-
mente accettabili da generalizzare in
contesti di vita reali.
Gli incontri, della durata di un’ora, si
sono tenuti una volta alla settimana
presso l’Unità Operativa di Neuro-
psichiatria dell’Infanzia e dell’Adole-
scenza dell’ULSS 16 di Padova, all’in-
terno di una stanza appositamente
predisposta per lo svolgimento del-
le attività con un gruppo di cinque
bambini con un Disturbo da Deficit
di Attenzione e/o Iperattività, asso-
ciato a comportamenti oppositivo-
provocatori.
Il percorso, valutata la letteratura
disponibile e considerando le ca-
ratteristiche dei 5 soggetti, si è fon-
dato sul “
Social Skills Deficit Model
”
di Dodge (1992), secondo il quale
i bambini che adottano comporta-
menti aggressivi devianti fanno ciò
a causa di un’interpretazione errata
degli stimoli provenienti dall’esterno,
che acquisiscono valenza negativa.
La codifica dell’informazione viene
attuata utilizzando schemi personali,
creati anche attraverso esperienze
passate, e tali schemi, per quanto
riguarda i bambini aggressivi, tendo-
no a trascurare informazioni rilevanti
provenienti dall’ambiente, focalizzan-
do l’attenzione solo su alcuni aspetti
Azzida