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ORIENTAMENTO E SCUOLA
L’utilizzo della metafora dello zaino
è stato unmezzo per comunicare con
gli alunni sul tema della separazione
dal gruppo. In questo, si può ritrovare
una similitudine con quanto accade
in terapia con la famiglia, con le cop-
pie o con il singolo, ovvero il
parlare
per metafora
è un modo efficace di
raccogliere informazioni difficili da
ottenere, soprattutto se un gruppo
si presenta particolarmente rigido o
difeso. In alcuni casi comunicare per
metafora può favorire un cambia-
mento (Andolfi, 1977).
Questa tecnica ha permesso di
esprimere idee ed emozioni attra-
verso l’uso del corpo e del linguaggio
verbale; ha avuto un effetto coesivo,
nel senso che tutti gli alunni si sono
sentiti attori partecipi e determinan-
ti del sottosistema classe. Lo stesso
effetto lo si riscontra nell’utilizzo di
tale esperienza in terapia familiare,
dove ogni membro può pensarsi in
termini di unità sistemica essendo
ciascuno parte integrante di quella
unità che influenza ogni altra parte,
e allo stesso tempo il rappresentarsi
come parte di un sistema è un modo
per favorire una sempre maggiore
individuazione di ciascuno nei con-
fronti dell’altro.
Solo se la scuola trova degli spazi
di racconto e di condivisione della
propria storia è possibile narrare una
storia diversa in cui i docenti non so-
no inadeguati, ma i reali e unici attori
di un possibile cambiamento, una
storia che introduce anche la prospet-
tiva secondo la quale si riafferma il
bisogno dei docenti, e non solo degli
allievi, di trovare il proprio benessere,
di ridare dignità al desiderio di “
stare
bene nel proprio lavoro
” (Trombetta,
2004).
Patrizia Montanaro
Psicologa-psicoterapeuta
Tiziana Magro
Psicologa-psicoterapeuta
Dipartimento FISPPA
Università degli Studi di Padova
Maria Montanaro
Psicologa-psicoterapeuta
Clinica di Oncoematologia Pediatrica
Università degli Studi di Padova