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EDITORIALE
Con questo numero, il 40,
Quaderni
di Orientamento
taglia il traguardo dei
venti anni di vita.
Abbiamo usato queste pagine per
riflettere soprattutto sulle ‘nuove’ pro-
spettive orientative. Ariella Gliozzo e
Piero Vattovani analizzando il modello
psicologico del “life design”, pongono
alla nostra attenzione la necessità di
una migliore integrazione tra corpo
mente ed emozioni, perché le perso-
ne possano sviluppare pienamente
potenzialità ed energie.
Franco Fabbro sviluppa proprio il
concetto della consapevolezza di sé,
presentandoci la
Mindfullness
come
pratica meditativa che coinvolge il
corpo e la mente.
Fortunato Mior, Lucia Canciani,
Clara Grizzo analizzano una speri-
mentazione centrata sul metodo di
studio in una scuola secondaria di
secondo grado di Pordenone, che si
basa sull’autoefficacia come elemento
facilitante della transizione scolastica.
Orsolina Valeri esamina i risultati di
un’indagine con gli adolescenti che
esplora il loro mondo, in relazione
alle agenzie educative significative: la
famiglia, la scuola e il gruppo dei pari.
Come si può sostenere l’educazione
degli adulti nel contesto formativo av-
valendosi dell’e-learnig come supporto
all’insegnamento in classe? Giuseppe
Di Tonto approfondisce le nuove mo-
dalità didattiche di apprendimento.
Simone Giusti e Elisa Baldi afferma-
no che i progetti di orientamento nar-
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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rativo rappresentano un’importante
opportunità per favorire lo sviluppo
della capacità immaginativa, neces-
saria ad aumentare le possibilità di
scelta di bambini e ragazzi, in una
società che ha bisogno di nuova im-
prenditorialità.
L’Europa, scrive Sara Pagliai, conti-
nua ad offrire opportunità di mobilità
e cooperazione transnazionale attra-
verso il Lifelong Learning Program-
me (LLP), che vuole dare ai giovani
la fiducia e la capacità necessarie per
lavorare in altri paesi in cui magari ci
sono i posti di lavoro più adatti a loro.
Pier Giorgio Gabassi osserva che
le realtà di confine costituiscono fe-
nomeni specifici e sostanzialmente
diversi da quelli che si possono re-
gistrare in altre aree geografiche,
che possono essere adeguatamen-
te affrontati secondo prospettive di
analisi divergenti per metodo e per
approccio disciplinare, ma conver-
genti nella vasta area delle scienze
del comportamento.
Giochi Matematici
è un’espressione
che forse non rende il giusto merito
ad una specializzazione della mate-
matica, forse sconosciuta ai più. Il
bello dei Giochi Matematici, spiega
Giorgio Dendi, è che ci sono collega-
menti che mai potremmo sospetta-
re nella matematica scolastica. Sono
connessioni che creiamo noi, da soli,
una specie di sinapsi che collega pro-
blema con problema e ragionamento
con ragionamento.
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