ORIENTAMENTO E SCUOLA
LE NEUROSCIENZE IN
UNA PROSPETTIVA
CENTRATA SULLA
PERSONA
Le neuroscienze sociali nascono
con l’obiettivo di esplorare il “
sub-
strato neurofisiologico sottostante
i processi tradizionalmente oggetto
di indagine da parte della psicologia
sociale, nel tentativo di comprendere
le complesse e mutevoli relazioni che
esistono tra il cervello e le interazio-
ni sociali
” (Decety, Keenan, 2006).
Utilizzando le moderne tecniche di
neuroimmagine (Risonanza Magne-
tica Nucleare, MRI; Risonanza Ma-
gnetica Nucleare funzionale, fMRI,
Stimolazione Magnetica Transura-
nica, TMS), questa nuova disciplina
rappresenta una sfida moderna alla
comprensione del funzionamento
neurofisiologico di sistemi sociali
complessi, come la relazione tra psi-
coterapeuta e cliente.
Negli ultimi decenni le ricerche
nel campo delle neuroscienze so-
ciali hanno incominciato a fornire
dati circa i concetti definiti da Ro-
gers. Le neuroscienze hanno ini-
ziato a trovare prove che appaiono
convincenti di quanto la qualità del-
le nostre relazioni e la realtà sociale
influenzino il nostro cervello e la no-
stra fisiologia e viceversa (Cacioppo
e Berntson, 1992). Quale sarebbe
stata la posizione di Rogers se egli
fosse stato ancora tra noi? Rogers
sarebbe stato probabilmente inte-
ressato; del resto egli stesso già nel
lontano 1958 citava le ricerche di
Dittes sulla misurazione galvanica
della pelle dei clienti in psicoterapia
(Rogers, 1958), ma è facile supporre
che Rogers avrebbe ritenuto impor-
tante essere sensibili ed attenti agli
eventuali pericoli di riduzionismo
meccanicistico (Zucconi, 2008) e sa-
rebbe stato d’accordo con Caciop-
po (2002) quando afferma che «…
i
meccanismi sottostanti alla mente ed
Mimmo Jodice,
Ercolano 1981
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