ORIENTAMENTO E SCUOLA
noi una certa inquietudine e a volte
preoccupazione, dall’altro ci attirava
con la forza della sfida. Non è facile
e, soprattutto, non è scontato adot-
tare nella scuola l’approccio della ri-
cerca-azione (anche se viene spesso
nominato), perchè va a modificare
profondamente la relazione tra gli
attori in scena e di conseguenza il
modo di lavorare. Abbiamo cercato
di descrivere in maniera puntuale i
vari passi per dare modo a colleghi,
eventualmente interessati, di pren-
dere spunto dalla nostra esperien-
za. Per concludere, sottolineamo
alcuni elementi, a nostro parere,
particolarmente significativi.
La definizione del setting permet-
te di creare un clima di accoglienza
e di ascolto, in cui si sospende “il
fare” e il “giudicare” a favore della
comprensione reciproca.
La frequenza dei genitori agli in-
contri è stata molto positiva (due
terzi del totale) con la partecipazio-
ne a turno di tutte le famiglie; nel
tempo è aumentata la presenza di
coppie di genitori e di papà..
Attraverso l’analisi delle rispo-
ste ai questionari si è rilevato che
i genitori hanno espresso vivo ap-
prezzamento agli approfondimenti
sulla conoscenza della psicologia
del bambino, comprendendo che
per educare è necessario conoscere
le tappe evolutive dei figli, saperli
ascoltare per sostenerli nelle diffi-
coltà, entrare in empatia con loro
accogliendo le loro emozioni, co-
struire con pazienza un rapporto di
fiducia su cui poter contare. Questo
ci ha permesso di condividere valori
comuni e di costruire una comuni-
cazione efficace e rispettosa dei ruo-
li per affrontare eventuali difficoltà
e superarle in modo costruttivo. Nel
questionario alla fine della classe
quinta i genitori hanno espresso la
convinzione che l’esperienza sia sta-
ta molto positiva, costruttiva e utile
per se stessi nel loro impegnativo
compito e per i figli, con l’augurio
che prosegua alla scuola media.
Negli ultimi incontri si è notato
che i genitori formavano un grup-
po in cui ognuno aveva la possibi-
lità e l’opportunità di esprimersi, di
sentirsi valorizzato e di condividere
esperienze e sentimenti. Questo ha
anche favorito l’inserimento dei ge-
nitori degli alunni con disabilità e
degli alunni stranieri.
Tale clima di collaborazione e di
fiducia scuola-famiglia contribuisce
a contenere le ansie dei genitori e a
sostenerli nell’affrontare le difficoltà
scolastiche dei loro figli; a matura-
re un atteggiamento di attesa e di
ascolto verso di loro senza avere la
pretesa di risolvere tutto e subito,
capendo che ogni bambino ha i suoi
ritmi e i suoi tempi di maturazione;
ad avere aspettative realistiche sui
figli; a sviluppare l’autostima e quin-
di a sentirsi genitori sufficientemen-
te capaci; a farsi attento alle propo-
ste didattiche degli insegnanti e a
valutarle con criticità costruttiva.
Abbiamo verificato che il cammi-
no che i genitori stanno compiendo
va di pari passo con quello dei figli,
rilevando la ricaduta significativa a
livello scolastico sia negli appren-
dimenti che nelle relazioni tra pari.
È stata registrata una altrettanto
significativa ricaduta anche nell’in-
terazione con i genitori durante i
colloqui individuali. Nel corso de-
gli anni, infatti, si percepiva un’at-
tenzione particolare delle famiglie
verso gli aspetti educativi, socio-re-
lazionali, affettivi ed emotivi (moti-
vazione, interesse, passioni e risorse
personali) del percorso scolastico
del figlio, non meno importanti ri-
spetto a quelli disciplinari; inoltre i
genitori arrivavano ai colloqui più
tranquilli, meno ansiosi, perchè si
era creata una relazione di fiducia e
un clima di ascolto reciproco.
Considerata la positività dei risul-
tati ottenuti, siamo fortemente mo-
tivate a continuare questo percorso
nei prossimi anni.
Un’ultima osservazione: ripercor-
rendo a ritroso il cammino fatto, ci
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