ORIENTAMENTO E SCUOLA
dall’esperienza”
è contrapposto a
“
imparare su”
. La prima modalità, ha
a che vedere con il coinvolgimento
emotivo e con la capacità di tollera-
re la frustrazione derivante dal non
sapere o non sapere abbastanza; è
il percorso di studio, lavoro, fatica
e impegno che una persona fa sco-
prendo via, via non solo una nuova
realtà esterna, ma imparando qual-
cosa di nuovo su di sè.
Impare su,
vi-
ceversa, significa parlare su qualcosa
che in realtà non si “attraversa”e che,
in qualche misura, rimane estraneo.
Quando Bion parla della funzione
del coordinare un gruppo descrive
una posizione complessa da assu-
mere che è “lo stare dentro” al grup-
po e contemporaneamente ”stare
fuori dal gruppo”, sentire quello che
avviene dentro, ma prendere con-
temporaneamente le distanze per
poter dare significato a quello che
accade, identificarsi ed estraniarsi,
stare dentro e stare fuori per com-
prendere. Ma per gestire questo
processo di osservazione interna ed
esterna, necessario per introdurre
imput utili alla riflessione del grup-
po è indispensabile creare un con-
testo definito, un contenitore ade-
guato al contenuto, da cui discende
l’attenzione al setting che da insie-
me di condizioni esterne (spazio-
temporali, procedurali) diventa un
assetto mentale di riferimento in-
terno.
L’aspetto innovativo di questo
percorso consiste nel fatto che le
docenti si sono messe in gioco nella
gestione diretta dei gruppi di geni-
tori. Ciò è stato possibile grazie a un
minuzioso e paziente lavoro di avvi-
cinamento alle prospettive educa-
tive che guidavano “
quei gruppi di
genitori”,
attraverso la ricerca di for-
me di comprensione reciproca e di
spazi di integrazione educativa.
In questa ricerca le docenti sono
state accompagnate dalla supervi-
sione della psicologa del Centro re-
gionale di orientamento.
L’esperienza riportata all’interno
del gruppo di lavoro di Istituto ha
Aurelio Spinelli, Milano,
metropolitana 1981
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