quaderno 38 - page 81

ORIENTAMENTO E SCUOLA
vestimento emotivo dall’esperienza
scolastica. Il crescendo di apatia e
demotivazione, li porta infine a
dare
le dimissioni
dal ruolo di studente.
Molti autori sottolineano come l’ab-
bandono scolastico non necessaria-
mente sia accompagnato dall’atto
di lasciare fisicamente la scuola. Ci
possono essere infatti dei ragazzi
che rimangono fisicamente a scuo-
la, seppur disimpegnati e disinteres-
sati rispetto al conseguimento di ti-
toli scolastici. Eugenia Pelanda
5
pro-
pone di intendere con l’espressione
abbandono scolastico
non solo l’agi-
to che porta a lasciare la scuola, ma
anche, più in generale, tutti quegli
atteggiamenti che segnalano un di-
sinvestimento emotivo dalla scuola
e dall’apprendimento. Tutti questi
segnali ci possono rimandare ad
una sorta di gap di tipo cultura-
le e rappresentativo-comunicativo
tra mondo della scuola e giovani,
attualmente oggetto di studio da
parte di molti autori sotto differenti
prospettive di osservazione.
Un aspetto da sottolineare è che
la scuola rischia di premiare chi è
più adesivo alle richieste adulte, chi
è più conformista. Emotività, desi-
deri, piaceri, dolori, sentimenti che
costellano e qualificano la crescita
giovanile vengono tenuti poco in
considerazione.
Si rende dunque necessario un
percorso personalizzato nell’ambi-
to del destino scolastico, ossia che
vengano tenute in considerazione,
da parte dei formatori, le differenze
individuali degli studenti, le loro pe-
culiarità, il loro modo di essere
crea-
tivi
o i loro tentativi per diventarlo,
cercando di rispettare le modalità
che utilizzano, che possono essere
anche molto diverse da quelle usate
da generazioni precedenti.
Si pensi per esempio all’uso del
diario come strumento per annota-
re esperienze, emozioni e scaricare
le proprie tensioni, sostituito quasi
esclusivamente con il diario virtuale
nell’ambito dei social network, che
può essere considerato un modo
per conformarsi alla massa, ma che,
in alcuni casi, può possedere degli
spunti di originalità, ad esempio
attraverso l’utilizzo di blog tematici
in cui le proprie passioni e interessi
possono venire messi in rete e con-
divisi in modo da ampliare i propri
orizzonti, anche creativi.
A conclusione di questo breve
excursus, risulta emblematica la
concezione di Jerome Bruner. A suo
avviso il sistema educativo deve
produrre una forza lavoro adeguata
alla società industriale e deve for-
mare dei cittadini, delle persone,
capaci di rinnovare il mondo. Deve
dare il senso delle identità partico-
lari di appartenenza e aprire alle
verità universali. Tra la società che
pretende disciplina e l’individuo
che aspira a realizzarsi, l’antinomia è
fra l’adeguarsi a una cultura che la
storia consegna già definita o il tra-
sformarla
creativamente.
.
Pietro Defend
psicologo-psicoterapeuta
Pordenone
Clara Furlan
laureata in psicologia clinica,
tirocinante psicologa
NOTE
1
Una regione del cervello che si tro-
va dietro la fronte che coordina i nostri
processi decisionali e il controllo delle
emozioni.
2
La relazione
“L’adolescenza ‘liquida’:
Nuove identità e nuove forme di cura”
di C. Sandomenico, è stata presentata
il 28 maggio 2007 al Convegno orga-
nizzato dall’I.P.R.S. (Istituto Psicoanali-
tico per le Ricerche Sociali).
3
Ibidem.
4
Id.
5
Psicologa, psicoterapeuta, presi-
dente dell’Associazione Area G che
opera nell’ambito della prevenzione
e intervento sul disagio psichico gio-
vanile.
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1...,71,72,73,74,75,76,77,78,79,80 82,83,84,85,86,87,88,89,90,91,...105
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