quaderno 38 - page 90

QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
38
za specifica del soggetto (oltre che
avere le risorse, riconoscere una
trasversalità in modo intenzionale)
nella sua interazione con l’ambiente
circostante, ambiente che ha la sua
rilevanza nel determinare compor-
tamenti e prestazioni lavorative. Il
tirocinio mette in particolare evi-
denza come le competenze profes-
sionali non siano separabili dal loro
campo di applicazione.
Le competenze tecnico-professionali
Le competenze tecnico-professio-
nali derivano dall’analisi dei proces-
si lavorativi dell’azienda, isolando
quelli in cui sarà coinvolto il tiroci-
nante e definendo per questi ultimi
le aree di attività (AdA). Anche per le
competenze tecnico-professionali si
pone il problema della loro “acquisi-
bilità”, dei tempi e della misura in cui
una persona può progredire nello
sviluppare risorse e nel connetterle
per sviluppare competenze.
In realtà nella fase di preparazio-
ne del tirocinio non abbiamo ele-
menti certi, ci muoviamo attraverso
deduzioni che derivano dall’analisi
dei processi di apprendimento at-
tivati dal soggetto nel corso della
sua vita, dai risultati raggiunti, dalla
sua motivazione, dalla concretez-
za del suo progetto professionale,
dalla propedeuticità di alcuni saperi
ecc. Sappiamo che la possibilità di
sviluppare una competenza non si
traduce necessariamente in realtà:
possono esserci circostanze interne
o esterne che non lo consentono.
Entro questo margine si colloca l’in-
tervento del tutor didattico-orga-
nizzativo per favorire il dispiegarsi
delle potenzialità dello strumento
del tirocinio.
Il linguaggio delle competenze
applicato ai tirocini consente ai tu-
tor di definire modalità di monito-
raggio e di valutazione incentrate
sui processi di costruzione di com-
petenze. Inoltre, consente di ren-
dere riconoscibili e trasparenti, a
conclusione del tirocinio, le compe-
tenze sviluppate in funzione dell’at-
tuazione del progetto professionale
del soggetto.
LA COSTRUZIONE DI UN
TIROCINIO DI QUALITÀ
Il modo principale per evitare i ri-
schi connessi all’ambito d’interven-
to del tutor didattico-organizzativo,
consiste nel predisporre con atten-
zione la preparazione del tirocinio
in ordine alla verifica del fabbiso-
gno del candidato tirocinante, del-
la tipologia di disponibilità fornita
dall’azienda, delle potenzialità di
apprendimento offerte dalla situa-
zione che si sta definendo con l’in-
contro tra un soggetto determinato
e una specifica organizzazione. Po-
tenzialità che possono esprimersi
o meno anche in relazione alle mo-
dalità di monitoraggio adottate dal
tutor di tirocinio.
L’attenzione prevalente agli aspet-
ti formali o a quelli formativi confi-
gura due tipologie di presa in carico
del tirocinio da parte dell’ente pro-
ponente. La Tabella 2 mostra le di-
verse tipologie di presa in carico dei
tirocini in rapporto alla maggiore
o minore attenzione per gli aspetti
formali e formativi nella gestione
del tirocinio.
La prima garantisce il rispetto del-
la normativa attraverso la stesura
della convenzione, del progetto for-
mativo, la verifica dei requisiti pre-
scritti, la nomina di un tutor didat-
tico-organizzativo e di un referente
aziendale, la trasmissione della do-
cumentazione ai soggetti istituzio-
nali; ma non dedica effettivo spazio
ad un progetto condiviso tra le par-
ti, alle relazioni tra i soggetti, al mo-
nitoraggio del processo e degli ap-
prendimenti, alla valutazione finale.
Spesso ci si trova in questa situazio-
ne quando le risorse economiche
sono limitate e insieme a queste le
89
1...,80,81,82,83,84,85,86,87,88,89 91,92,93,94,95,96,97,98,99,100,...105
Powered by FlippingBook