quaderno 38 - page 85

ORIENTAMENTO E società
Lo sviluppo delle competenze
Il quadro entro cui si inseriscono
le esperienze di tirocinio è quello
dell’imparare facendo, non all’in-
terno di un laboratorio didattico
ma di un contesto lavorativo reale
in cui le aziende possono mettere
a disposizione i loro saperi e le loro
modalità di accoglienza e di forma-
zione interna. La progettazione for-
mativa del tirocinio è il momento
in cui si prefigurano le competenze
da sviluppare e il percorso attraver-
so cui si svilupperanno, ponendo
in relazione le opportunità offerte
dal contesto ospitante e dai suoi
attori, il fabbisogno formativo del
tirocinante, le condizioni di realizza-
zione connesse all’ente promotore.
La progettazione richiede quindi di
effettuare una serie di opzioni deri-
vanti dall’incontro dei tre fattori che
determinerà anche l’individuazione
delle competenze finali nel deter-
minato contesto di azione, poiché
è il contesto che definisce cosa sia un
comportamento competente
8
.
Nella descrizione delle competen-
ze interna al progetto formativo il
modello di riferimento ampiamente
adottato dal sistema della forma-
zione è quello introdotto dall’ISFOL
nella definizione degli standard
delle unità formative capitalizzabili
(UFC). Il modello ISFOL delle com-
petenze e degli standard formativi
rappresenta un riferimento sostan-
ziale, in quanto propone un lin-
guaggio sperimentato di interfaccia
per il dialogo fra sistemi, finalizzato
anche alla strutturazione e al rico-
noscimento dei crediti formativi.
In questo ambito la competenza è
la capacità di utilizzare conoscenze,
abilità e capacità personali, sociali e
metodologiche in situazioni di lavo-
ro e nello sviluppo professionale. La
sua descrizione comprende quindi
le caratteristiche del contesto, le ri-
sorse mobilizzate (abilità cognitive,
abilità pratiche, conoscenze, atteg-
giamenti, procedure d’azione ecc.) e
la prestazione attesa. La competen-
za nel quadro europeo delle quali-
fiche (EQF) è descritta in termini di
responsabilità e autonomia.
Nella definizione di competenza
di Le Boterf (1994) emergono due
fattori fondamentali costituiti dalla
mobilizzazione e dalla combina-
zione delle risorse del soggetto: la
competenza risiede nella mobilita-
zione delle risorse dell’individuo e
non nelle risorse stesse
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; si esprime
in un saper agire in una specifica si-
tuazione, in un contesto, allo scopo
di realizzare una performance.
La competenza è quindi un in-
sieme di rappresentazioni, cono-
scenze, capacità e comportamenti
mobilizzati e combinati in maniera
pertinente in un contesto definito
per gestire o affrontare in maniera
efficace le situazioni specifiche. Il
possesso delle risorse da solo non
garantisce al soggetto di essere
competente e il soggetto stesso
produce competenza attraverso
una combinazione originale del-
le proprie risorse come risposta al
contesto. Il soggetto è centrale poi-
ché non è solo o non tanto esecu-
tore, ma generatore di competenze.
Il campo concettuale aperto ri-
chiama dunque parallelamente la
necessità di dotarsi di modelli di de-
scrizione di competenze condivisi
e allo stesso tempo di contenere i
problemi che i processi di modelliz-
zazione possono portare:
le descri-
zioni di competenze che prescindo-
no dalle persone e dai contesti e la
riduzione della competenza stessa
a una applicazione di saperi con la
sottovalutazione della sua natura
processuale.
L’idea della competenza richiama
un sapere in azione, che si “
mate-
rializza in comportamenti
10
. Quan-
do si dimentica che le competenze
sono rappresentazioni provvisorie
che vanno condivise tra imprese,
persone (tirocinanti, lavoratori) e
sistema formativo (enti promoto-
ri) si intraprende un cammino che
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