quaderno 38 - page 15

ORIENTAMENTO E SCUOLA
ra continuo, ma si tratta di una con-
tinuità privata che avviene nella pro-
pria vita, usufruendo dei servizi solo
se e quando serve, con la massima
autonomia e responsabilizzazione
del singolo. A livello dei servizi, in-
vece, la continuità va esplicitamente
garantita e resa pubblica: le attività
per l’orientamento continuo infatti
dovrebbero essere sempre presenti
sullo sfondo, differenziate e diffuse,
facilmente accessibili per chiunque
ne abbia bisogno in qualsiasi condi-
zione e momento della vita.
Per non rimanere nella generici-
tà e per non impostare ex novo per
ogni utente risposte a bisogni co-
muni, è opportuno però individuare
delle macro aree su cui organizzare
e preimpostare interventi e azioni
omogenee che possono essere or-
mai considerate un elemento acqui-
sito e condiviso tra gli esperti ed i
professionisti del settore:
A
Il sistema informativo sulle op-
portunità di studio e di lavoro
. In
una società evoluta e complessa,
nella quale si moltiplicano occa-
sioni e possibilità, i compiti deci-
sionali per la scelta sono diventa-
ti altrettanto evoluti e complessi,
per cui i processi individuali e
sociali di orientamento che li
sostengono, richiedono di ave-
re a disposizione efficaci sistemi
informativi sulle opportunità di
studio, di formazione e di lavoro.
Mass media e Web mettono a di-
sposizione una sovrabbondanza
di informazioni, ma il compito
dei servizi rimane quello di ren-
dere le informazioni trasparenti,
fruibili, rilevanti per lo specifico
contesto.
L’orientamento educativo rivol-
to ai giovani e agli adulti
. Più o
meno fino agli anni ottanta, le
scelte scolastiche e formative
confluivano in maniera abba-
stanza diretta in sbocchi lavora-
tivi conseguenti e le scelte fatte
erano stabili, spesso mantenute
per l’intera vita professionale. Le
attuali molteplici offerte di per-
corsi scolastici e formativi, a volte
ridondanti e privi di lineari possi-
bilità di inserimento lavorativo,
insieme con la precarietà dei po-
sti di lavoro sommata all’instabi-
lità dell’economia e dei mercati,
inducono assestamenti, adegua-
menti o mutamenti radicali nella
vita professionale delle persone.
Allora non è più sufficiente pos-
sedere solo buone competenze
tecniche, ma è necessario avere
sviluppato anche personalità
mature e competenze trasversali
in grado di gestire l’insicurezza,
di adattarsi a nuovi contesti, di
assumersi responsabilità, di pia-
nificare il cambiamento invece di
subirlo, prerequisiti che dovreb-
bero essere costruiti nell’ambito
della scuola, della formazione
e dei servizi tramite azioni di
orientamento educativo.
Il supporto alle transizioni
. Nei
percorsi di orientamento educa-
tivo, le transizioni costituiscono
quei passaggi chiave, che met-
tono alla prova l’impianto me-
todologico sottostante, perché
richiedono agli individui o alla
collettività un’attivazione parti-
colare, fatta di conoscenze, infor-
mazioni, competenze, ma anche
di risvolti emotivi e valoriali. Un
ulteriore distinguo va fatto an-
che in riferimento alle diverse
tipologie di transizioni e al ruolo
diverso che di conseguenza i ser-
vizi sono chiamati a ricoprire. I
passaggi dalla scuola alla forma-
zione o dalla scuola/formazione
al lavoro rivestono un carattere
di normalità, sono cioè previsti
nel susseguirsi dei cicli dell’ap-
prendimento, e pertanto come
è stato già accennato nel punto
precedente, vanno preparati nei
contesti educativi attraverso lo
sviluppo di un insieme di com-
petenze che possono facilita-
re proprio le transizioni stesse.
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