quaderno 38 - page 13

ORIENTAMENTO E SCUOLA
in modo speculare ai bisogni stes-
si. Già da anni, a livello europeo, si
parla della necessità di approntare
servizi per l’orientamento continuo
(LLG – Life Long Guidance) per far
fronte alle crescenti necessità di in-
formazione e di orientamento per
tutti i cittadini europei in qualsiasi
condizione e fase di vita. Le azioni
da intraprendere sono molteplici:
estendere i servizi preesistenti a
nuove categorie di utenti ma anche
rivedere e reimpostare l’impianto
complessivo su cui si basa l’azione
orientativa stessa. Certamente ri-
mangono validi tutti gli approcci
metodologici sviluppati dalle di-
scipline che si sono interessate al
settore in questi anni, in primis la
psicologia, la pedagogia e la socio-
logia; ma bisogna considerare che
gli strumenti d’intervento finora
elaborati rispondono prevalente-
mente alle problematiche connesse
alla pianificazione e alla scelte degli
studi e delle carriere in un mercato
del lavoro apparentemente sta-
bile. Non è che oggi questa parte
dell’azione orientativa non sia più
utile, anzi è diventata fondamen-
tale, ma solo per alcuni. Per altri,
sempre più numerosi, i bisogni di
orientamento reali hanno assunto
una natura diversa, come l’esigenza
di soddisfare necessità più basilari
legate alla sussistenza o di adattarsi
e di trovare un’identità e un senso
anche in situazioni in cui il margine
di scelta personale è molto ridotto.
In ogni caso in un sistema di LLG
bisogna far coesistere una serie di
interventi standard preordinati, atti
a sostenere i processi di orienta-
mento di tipo ordinario e ricorren-
te, quali ad esempio quelli legati ai
flussi generazionali che attraversa-
no annualmente le filiere formative,
con altre azioni fortemente perso-
nalizzabili, atte a sostenere invece la
singolarità del cambiamento nelle
biografie individuali.
Poiché nella realtà non sono state
sufficientemente definite le nuove
tipologie di bisogni e di conseguen-
za non sono state ancora messe a
punto risposte oggettivamene con-
seguenti, si può cadere nella sem-
plificazione di erogare le prestazioni
in essere presso i servizi (formazio-
ne, informazione, consulenza, tiro-
cini, bilancio, ecc.) quali soluzioni
necessariamente valide anche se
non direttamente correlate al bi-
sogno espresso. Se una persona si
presenta ad un Centro per l’impiego
alla ricerca di un posto di lavoro, per
portare un esempio concreto, non è
equivalente proporre orientamento
o formazione, in sostituzione di una
reale possibilità lavorativa, soprat-
tutto in presenza di professionalità
poco qualificate e con bassa scola-
rizzazione. In questo caso le presta-
zioni che si hanno a disposizione
invece che strumenti finalizzati as-
sumono impropriamente la veste
di risposte di per sé adeguate. È op-
portuno quindi interrogarsi se l’of-
ferta contingente dei servizi possa
Silvio Maria Buiatti,
Mirko Basaldella 1929
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