quaderno 38 - page 12

QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
38
aumentare l’incertezza e il disorien-
tamento delle persone. Risulta quin-
di palese che l’intersecarsi di queste
complesse dinamiche influenza
pesantemente i processi di orienta-
mento, in quanto le rappresentazio-
ni sociali e gli atteggiamenti su cui
le persone basano le proprie scelte
rischiano di essere sempre conflit-
tuali o discrasiche rispetto ai movi-
menti della realtà.
Ma la scarsa prevedibilità della di-
rezione dei cambiamenti e l’altret-
tanto carente capacità di individua-
re le correlazioni fra i mutamenti nei
singoli sistemi inducono a supporre
che la possibilità di governare i pro-
cessi sia veramente minima o che,
spingendosi all’estremo, il grado
così elevato di imprevedibilità im-
pedisca del tutto modalità struttu-
rate di pianificazione e di controllo
degli eventi, sia a livello macro che
micro.
Nel quadro d’insieme così pro-
filato, quale forma e quale ruolo
possono allora assumerne i servizi
di orientamento? Essi stessi sono in-
seriti in un insieme in continua tra-
sformazione e quindi vanno imma-
ginati come organizzazioni flessibili
collocate trasversalmente ai sistemi
e ai livelli e con una forte funzione
di mediazione. La risposta, che oggi
i servizi sono chiamati a comporre,
delinea anche il loro ruolo tecni-
co poiché non riguarda più solo la
scelta tra alternative/percorsi co-
nosciuti o conoscibili in un mondo
più o meno stabile, ma anche la co-
struzione o la trasformazione del sé
in contesti instabili ed in continuo
cambiamento. Piuttosto che con
piani e progetti bisogna allora im-
parare a muoversi tramite strategie
e scenari (Guichard, 2010).
Probabilmente, per le attività di
orientamento future si profila an-
che un ulteriore compito, piuttosto
sfidante rispetto agli approcci e
agli standard dei servizi orientativi
attuali, che consiste nell’aiutare le
persone a mutare i valori, le aspira-
zioni e gli obiettivi, quando risultino
palesemente incongruenti con le
opportunità del contesto. Quest’ul-
timo punto, legato al tema dell’etica
nell’orientamento, di cui si farà cen-
no nelle conclusioni di questo con-
tributo, può risultare molto delicato
e dirompente, se analizzato alla luce
della possibile insostenibilità dei
processo economici e sociali basati
sulla crescita e lo sviluppo continuo,
motore trainante, ma già inceppato,
delle economie occidentali e del-
la società dei consumi. Il problema
fondamentale dei prossimi decenni
deriverà probabilmente proprio dal-
le crisi e dalle turbolenze derivanti
dalla insostenibilità del modello di
vita occidentale esteso su scala pla-
netaria, per mancanza/dissipazione
esponenziale delle risorse energeti-
che, alimentari, naturali ecc. Da un
lato la società globalizzata spinge-
rà per l’adozione generalizzata di
modelli di vita basati sui consumi e
sulla crescita senza limite, dall’altro
mancheranno le risorse per garanti-
re a tutti una realizzazione adegua-
ta in questa direzione e ciò porterà
a inevitabili ripercussioni e difficoltà
sui processi orientativi di strati sem-
pre più ampi della popolazione. Le
crisi economiche, con tutte le loro
ripercussioni sulla vita sociale e in-
dividuale, potrebbero non essere
più un evento congiunturale da su-
perare, ma una costante strutturale
con cui convivere a lungo.
BISOGNI E ORIENTAMENTO
CONTINUO (LLG)
Con gli scenari sopra prefigura-
ti i bisogni di orientamento sono
certamente destinati a crescere e
ad estendersi a situazioni e periodi
di vita che generalmente non ve-
nivano considerati nell’approccio
tradizionale; parimenti, i servizi per
rispondere adeguatamente a tali
bisogni dovrebbero organizzarsi
11
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,...105
Powered by FlippingBook