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ORIENTAMENTO E SCUOLA
IL FORMARSI
DELLA COMPETENZA
RIFLESSIONI PER UN MODELLO
DI SVILUPPO DELLA PADRONANZA
Fiorino Tessaro
a competenza
si impara.
In situazione,
con l’agire riflessivo,
insieme.
La competenza
cresce.
In un continuum:
nasce imitando,
si adatta,
si conforma,
si caratterizza
e si innova.
La competenza
migliora.
In profili del
tutto personali,
per riconoscere
il valore e orientare
il potenziale
del soggetto
L
IL CONCETTO DI
COMPETENZA
Il concetto di competenza è fon-
damentale per chi si occupa di
orientamento. Nella competenza si
incarna la connessione tra appren-
dimento e lavoro, tra esistenza per-
sonale e vita professionale. Ricordia-
mo la definizione dell’EQF (2006), il
Quadro europeo delle Qualifiche e
dei Titoli:
“Competenze” indicano la
comprovata capacità di usare cono-
scenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situa-
zioni di lavoro o di studio e nello svi-
luppo professionale e/o personale; le
competenze sono descritte in termini
di responsabilità e autonomia
.
Su questa base, tutti i paesi
dell’Unione Europea hanno deciso,
pur con modalità e strategie diver-
se, di assumere la/e competenza/e
come punto di riferimento per or-
ganizzare i curricoli dei sistemi sco-
lastici e formativi nella società della
conoscenza.
La competenza (al singolare) o le
competenze (al plurale)?
Al singo-
lare, la competenza si interpreta
come costrutto universale, in una
dimensione metacognitiva in cui si
ritrovano i principi intrinseci, i fatto-
ri e i processi comuni; al plurale, le
competenze si articolano nella va-
rietà dell’agire intenzionale, in una
dimensione pragmatico-cognitiva
in cui si specifica la diversità delle
funzioni, dei compiti e degli scopi.
In sostanza, è la medesima differen-
za che si riscontra tra la conoscenza
(significato globale) e le conoscen-
ze (entità particolari).
La centralità della competenza è
data dal fatto che essa è un
nucleo
inseparato di pensiero e di azione
,
che si sviluppa in situazione me-
diante processi proattivi e retroat-
tivi ininterrotti. È improprio perciò
parlare di primato della conoscenza
sull’azione o viceversa.
Molta parte degli studi, delle co-
struzioni teoriche di curricoli mo-
strano la competenza come mera
applicazione pratica della cono-
scenza preacquisita:
prima impari
e poi fai
. Sul versante opposto, tro-
viamo coloro che sostengono che si
impari solo nel fare, nell’esperienza
concreta. Sono opposizioni sterili
che escludono la conoscenza dal
vivere sensato e banalizzano l’espe-
rienza personale.
IL SENSO DELLA
COMPETENZA
Quando e come nasce una compe-
tenza?
Quali sono le prime evidenze
che ci permettono di accertare che
un persona non è soltanto abile, ma
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