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ORIENTAMENTO E società
LEPROBLEMATICHE
DELL’INTEGRAZIONE
SCOLASTICADELLE
SECONDEGENERAZIONI
LA
CROSS GENERATION
NELL’ERA
DELLA GLOBALIZZAZIONE
Francesca Meneghetti
ALCUNI DATI PER
COMINCIARE
“Vi è un nocciolo duro di adolescen-
ti e giovani, nati in Italia o arrivati pri-
ma dell’inizio della scuola dell’obbligo
alla fine degli anni Ottanta (o agli ini-
zi degli anni Novanta). Avanguardie
dei futuri cittadini italiani, esponenti
della generazione dei “giovani co-
smopoliti”, ragazzi e ragazze di origi-
ne straniera si organizzano sul web”.
1
La citazione è tratta dal sito www.
secondegenerationi.it, nella scheda
“Chi siamo”: è un testo autoreferen-
ziale, che non si è ritenuto di dover
aggiornare sino ad oggi. Prova della
riconosciuta validità della definizio-
ne di “seconde generazioni” che vi è
inclusa, confermata anche dall’ulti-
mo rapporto di Caritas Migrantes
(2009).
Secondo questa recente indagine,
gli immigrati regolari rappresenta-
no il 7% dell’intera nazione italiana
(la percentuale è più consistente nel
nord), ma soprattutto costituiscono
una popolazione giovane: la pirami-
de demografica che la rappresenta
è molto allargata alla base rispetto a
quella italiana, in relazione a tassi di
fertilità e natalità più elevati. Basti
pensare che il 12,6 % delle nascite
che avvengono nel nostro Paese è
da attribuire a genitori di origine
straniera. Di conseguenza questa
“cresta”, che potrebbe innalzarsi ul-
teriormente, si presenterà nella
scuola nell’arco di tre anni, se vo-
gliamo partire dalla materna, per
investire successivamente gli altri
gradini. È sempre da ricordare che il
dato nazionale va incrementato
sensibilmente nelle regioni che re-
gistrano insediamenti di immigrati
più consistenti (a partire dalla Lom-
bardia, con il 23% di presenze, se-
guita dal Veneto, con 11,7%) e che
la statistica appiattisce su valori
medi una distribuzione a macchia di
leopardo, con concentrazioni locali
molto più elevate.
Le cifre possono risultare noiose,
ma forniscono quell’ancoraggio alla
realtà che ci permette di ragionare
sull’essere e non sul dover essere,
sullo stato attuale delle cose e non
sulle nostre rappresentazioni men-
tali. Ci ricordano, soprattutto, che i
movimenti della popolazione, in-
dotti da fattori espulsivi, operanti
nei luoghi di partenza, e pilotati da
fattori attrattivi, attivi nelle aree di
destinazione, si presentano spesso
uesti ragazzi,
che vivono
contraddizioni
a volte insanabili,
costituiscono
una minoranza non
più trascurabile,
anche nei
gradi superiori
dell’istruzione,
là dove i problemi
possono essere
esasperati dalla
condizione
adolescenziale e dal
mancato
riconoscimento della
cittadinanza
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