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ORIENTAMENTO E società
I Content Management Systems,
invece, già permettevano la gestione
di pagine dinamiche: senza eccessi-
ve difficoltà, infatti, tali ambienti si
possono configurare con tutte le va-
rie funzioni ed i contenuti possono
anche aggiornarsi autonomamente.
Le motivazioni che possono con-
durre alla scelta di utilizzare un CMS
sono molteplici e di vario ordine:
●
usare strumenti che non siano
predefiniti (ad esempio, Wiki an-
zichéWord, per editare dei conte-
nuti);
●
gestire l’upload di programmi;
●
avere uno strumento flessibile, in
grado di gestire più tipi di dati,
compresi quelli strutturati (con
l’HTML non si possono realizzare
Query per andare a prelevare dati
da un DBMS);
●
avere uno strumento di prototi-
pazione (per studiare la validità
delle strutture);
●
riutilizzare l’informazione, sia in
senso temporale (informazione
già usata) sia in senso spaziale
(informazione proveniente da al-
tri canali, come, ad esempio, un
database);
●
evitare le difficoltà dei linguaggi
di marcatura, concentrandosi in-
vece sulla visualizzazione dei
contenuti;
●
decentralizzare la possibilità di
pubblicare (non esiste un web-
master o un pool di tecnici, ma
utenti comuni che possono edi-
tare contenuti);
●
avere a disposizione un ambiente
automaticamente
omogeneo,
senza la necessità di realizzarlo e
gestirlo (esiste comunque una
certa flessibilità per la personaliz-
zazione, grazie alla presenza di
“skin” differenti).
Le funzionalità principali dei CMS
sono: la gestione degli accessi, la
gestione dei documenti, l’uso delle
librerie, il collegamento ad un DBMS
ed il publishing (vale la pena notare
che una caratteristica tipica dei CMS
è proprio il sistema di publishing,
ossia “cosa viene visto da chi”, men-
tre il sistema di presentazione attie-
ne al modo in cui le risorse vengono
visualizzate).
Il risultato fondamentale di un
Content Management System è l’ef-
ficienza nella gestione e distribuzio-
ne delle informazioni.
Di grande importanza è la presen-
za del DBMS, il quale, condiviso con
altre applicazioni, permette al CMS
di avere informazioni aggiornate,
modificate, quindi, attraverso altri
canali; ancora, esso costituisce la
condizione necessaria, non sufficien-
te, per la funzionalità del tracciamen-
to, che poi si avvale, naturalmente,
anche del meccanismo di Login.
Un CMS, inoltre, è in grado di ap-
paiare contenuti e contenitori in
modo appropriato: se un documen-
to deve essere mandato ad un uten-
te fornito di tecnologia WAP, dal
CMS può essere inviato direttamen-
te, senza la necessità che sia realiz-
zato un codice diverso, in quanto
esistono delle pagine di codice stan-
dard definite per ogni mezzo, e che
poi si adattano automaticamente ai
contenuti del caso.
Oggi esistono circa 350 Content
Management Systems, fra Open
Source e Proprietari, contenitori ge-
nerali e dedicati all’apprendimento
(a volte un CMS, pur non essendo
nato in modo specifico per la forma-
zione, si può adattare senza troppe
difficoltà ad essere usato con profit-
to come LMS).
Con la tematica dell’accessibilità,
e quindi con la Legge Stanca, co-
minciano a nascere piattaforme che
rispettano precise caratteristiche a
vantaggio degli utenti tutti, e, in
particolare, degli utenti diversa-
mente abili.
Alcuni fra gli Open Source di oggi,
pur non rispettando in modo rigo-
roso i requisiti dell’accessibilità, pos-
sono essere resi conformi con qual-
che piccola modifica a livello di co-
dice.