Era nato a Dogna, nel Canal del
Ferro, il 18 novembre 1906. Dopo il
diploma di geometra si dedicò alla
pittura senza incertezze operando
a Udine all’interno di un gruppo
artistico che diventerà Scuola Friulana
d’Avanguardia e che comprendeva
giovani di evidente vitalità come i
fratelli Basaldella, Modotto, Grassi,
Filipponi eMax Piccini.
Pittino partecipò alla Biennale friulana
del 1928 e nello stesso anno entrò
nella rassegna della Bevilacqua La
Masa di Venezia. Ebbe contatti con
ambienti artistici austriaci e dal 1930 al
1938 risiedette stabilmente aMilano,
dovematurò la sua personalità
artistica osservando l’opera di maestri
del Novecento e di numerosi giovani
artisti, tra i quali Birolli, Fontana,
Persico, Sassu, Tomea.
La Galleria del Milione, diretta
dal pittore Edoardo Persico,
rappresentava un punto di
riferimento: nel 1933 Pittino e Afro
esposero le proprie opere. Ma
Pittino aveva particolari attenzioni e
attrazioni per la pittura impressionista
e postimpressionista (Renoir, Matisse)
per cui introdusse nelle opere nuovi
impasti e vibrazioni di colore, ma
anche elementi decorativi.
Nel 1934, conMirko, Grassi eModotto
partecipò allamostra-omaggio per
la giovane arte friulana allestita nella
Galleria Sabatello di Roma ed espose
alla Biennale di Venezia, dove venne
invitato anche nel 1936, 1948 e 1950.
Fu presente nelle edizioni del 1935 e
1943 della Quadriennale di Roma.
Nel 1940 Fred Pittino tornò
definitivamente in Friuli, partecipò al
Concorso di Udine“Si fondano le città”
e, dal dopoguerra fino alla scomparsa
nel 1991, innumerevoli esposizioni
personali e collettive costellarono la
sua operosa esistenza, realizzate in
private e pubbliche gallerie, regionali,
nazionali ed estere. Si dedicò alla
pitturamurale di argomento sacro in
numerose chiese del Friuli e, oltre ad
assumere la direzione della Scuola
Mosaicisti di Spilimbergo, creò
numerosi cartoni per mosaici che
vennero realizzati al TempioOssario
e all’Ospedale di Udine, al Collegio
salesiano di Gorizia e in diverse località
estere: Austria, Svezia, Irlanda, Stati
Uniti, Giappone e Libano.
Pittino fu animatore del Circolo
Artistico Friulano e del Centro Friulano
Arti Plastiche; il suo studio udinese,
inizialmente nella sconsacrata chiesa
di SanDomenico e infine nella sua
casa di via Licinio, per decenni fu
uno spazio accogliente e vitale,
frequentato da giovani artisti, poeti,
letterati, critici, uomini di cultura.
La sua imponente produzione, in
grande quantità opere su cavalletto,
difficilmente si presta ad essere
catalogata entro unmovimento
artistico del suo tempo, perché Fred
Pittinomantenne fede a un dato
fondamentale del suo originario
temperamento: il desiderio di
esprimere le pulsioni della realtà,
senza astrazioni, conmagico
colorismo e poetico realismo.
RiccardoToffoletti
Si ringrazia l’architetto Bernardino
Pittino per aver concesso la
pubblicazione delle opere di Fred,
padre e artista.
IL PITTORE FRED PITTINO,
CENNI BIOGRAFICI
“Quel Canal del Ferro
fu il primomondo che
viderogli occhi di Pittino
e lasciòuna impronta
nell’animadel ragazzo
scesoaUdine con la
famiglia. Quandonel
giovanissimo si destò il
pittore, daquelmondo
gli venne il senso
della forma edella
volontàdi pervenire a
costruzioni essenziali,
asciutte, sfrondate,
procedenti diritte, per le
scorciatoiedella sintesi,
alla rappresentazione,
direi, delmondo
che vienedaquel
paesaggio che tanto
sadi umana fatica e
povertà…”. Utilizziamo,
come incipit, queste
significativeparole
del criticoArturo
Manzano, come fece
lo stessoFredPittino
all’iniziodegli Appunti
per unaautobiografia
pubblicati inun
volume antologicoa lui
dedicatoda Leonardo
Borgesenel 1972.