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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LA COSTRUZIONE DEI SAPERI
condaria devono trovare risposte
efficaci a molte questioni:
•
Quanta e quale conoscenza
disciplinare va offerta senza
prevaricazioni specialistiche?
•
Come organizzare i raccordi
interdisciplinari nell’unitarie-
tà del soggetto che apprende?
•
Come stimolare la motivazio-
ne allo studio?
•
Come affascinare lo studente
alla molteplicità degli oggetti
di studio e ai processi (cogni-
tivi, mentali, organizzativi)
per accedervi?
•
Quali ambienti formativi pre-
disporre?
•
Come alternare metodologie
ricettive e quelle per scoper-
ta, approcci laboratoriali e
percorsi di ricerca?
Naturalmente non esistono solu-
zioni universalmente e perenne-
mente valide: l’
insegnamento se-
condario si disegna in situazione
secondo le peculiarità dello spe-
cifico gruppo di allievi e le po-
tenzialità del singolo studente.
Ciò non significa abbandonare il
metodo per cavalcare la contin-
genza e la creatività (P.K. Fe-
yerabend, 1973): significa, al con-
trario, dominare a tal punto i
metodi e le tecniche da non
rimanere ad essi vincolati, ma da
usare come strumenti modulari
per l’eccellenza formativa.
La nostra tesi di fondo è questa:
lo studente della secondaria si
caratterizza dalla
presa in carico,
progressiva e consapevole, della
propria formazione
. Il percorso
verso l’autonomia (cognitiva, di
pensiero critico e produttivo)
deve compiersi entro il ciclo
secondario; la dipendenza intel-
lettuale del bambino deve
lasciare spazio a progetti perso-
nali consapevoli e responsabili.
Perciò le strategie attivate dal
docente non saranno semplice-
mente attente alla partecipazio-
ne dell’allievo, al suo fare appli-
cativo ed operativo: la preoccu-
pazione dell’insegnante sarà di
coinvolgere lo studente nella co-
progettazione, nella co-gestione e
nella co-valutazione degli appren-
dimenti entro contesti di ricerca (di
studio e di produzione cognitiva)
che accendano nell’allievo processi
di pensiero e di azione omologi a
quelli delle discipline insegnate
.
L’INCROCIO DI TRE
EPISTEMOLOGIE
NELLA DIDATTICA
PER SOGLIE
DI PADRONANZE
L’omologia dei processi cogniti-
vi tra l’allievo (
epistemologia per-
sonale
), il sapere (
epistemologia
disciplinare
) e il docente (
episte-
mologia didattica
) permette l’in-
treccio e la promozione dei
sistemi di costruzione della
conoscenza in tutti gli attori:
allievo, docente, ricercatore.
Il sistema dei
modelli di lavoro
si
configura come una
didattica per
padronanze
particolarmente orien-
tata all’istruzione secondaria poi-
ché persegue il raggiungimento
di competenze esperte, consape-
voli e autonome
2
. Esso si configu-
ra insieme come un’epistemolo-
gia e una metodologia; è una
interessante proposta di integra-
zione tra processi di ricerca disci-
plinari, processi di apprendimen-
to dell’allievo e processi didattici
attivati in classe
3
.
Il modello di insegnamento si
presenta come una mappa
metodologica dell’intervento
didattico: il docente che segue la
logica dei modelli di lavoro, non
percorre un diagramma di flus-
so con i passi predeterminati,
condizionanti e obbligati, tipici
delle procedure sequenziali; si
immerge invece negli
spazi euri-
stici di reti concettuali e metodolo-
giche
entro cui ha la possibilità
di costruire ed inventare molte-
plici percorsi formativi verso la
meta stabilita.
Insegnare con i modelli di lavo-
ro significa utilizzare uno speci-
fico metodo, insieme progettua-
le e formativo, organizzato in
fasi al suo interno, collegato in
reti concettuali e in sistemi di
padronanze al suo esterno; è pre-
disposto dall’insegnante (con
l’impiego di mezzi e strumenti,
tecniche e strategie) e nel con-
tempo valorizza l’expertise del-
l’allievo come contesto di ap-
prendimento per promuovere e
perfezionare competenze e pa-
dronanze. L’uso della metodo-
logia dei modelli di lavoro affi-
na l’attenzione dell’insegnante
sui processi che l’allievo attiva
per apprendere.
Un progetto di insegnamento/
apprendimento, definito “
com-
pito esperto
”, è organizzato in fa-
si didattiche precise che accom-
pagnano l’allievo lungo un per-
corso che va dalla consapevo-
lezza dei propri saperi naturali
fino al riconoscimento autono-
mo dei principi e delle teorie.
Ogni fase, caratterizzata da pe-
culiari processi epistemologici,